Domiciliari per un'insegnante 52enne, coordinatrice di un istituto per l'infanzia di Pavullo nel Frignano (Modena), ritenuta responsabile di maltrattamento aggravato su bambini tra i 3 e i 5 anni. Per paura della donna, secondo le accuse, i piccoli non volevano più andare a scuola
Botte, offese, bestemmie, punizioni eccessive. Tanto che i bambini non volevano più andare a scuola perché avevano paura di lei. Sarebbe stato questo il comportamento di una maestra d’asilo, 52enne, coordinatrice di un istituto per l'infanzia di Pavullo nel Frignano (Modena). L’insegnante è ritenuta responsabile di maltrattamento aggravato su bimbi fra i 3 e i 5 anni. Nei suoi confronti i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza cautelare di arresti domiciliari, emessa dal Gip di Modena Eleonora De Marco.
Le accuse - Secondo le indagini l'insegnante, “abusando delle proprie qualità e violando i doveri di equilibrio e correttezza, con condotte sistematiche e reiterate”, avrebbe “maltrattato fisicamente e psicologicamente” i piccoli durante l'orario scolastico. Con schiaffi, spintoni, strattonamenti. E insulti come: "sei brutta", "stordita", "sei pesante", "sei una pecora", "hai finito di ridere", "ti do una microfonata in faccia". La donna si sarebbe spesso rivolta ai bambini con linguaggio volgare, a volte anche bestemmiando, li avrebbe anche strattonati brutalmente, sottoponendoli a punizioni eccessive. Tra i castighi, secondo le indagini, anche quello di portare i piccoli fuori scuola d'inverno, all'altitudine di 700 metri del paese sull'Appennino modenese, e di lasciarli lì al freddo.
Indagini partite su segnalazione dei genitori - Le indagini, partite dalla segnalazione di genitori preoccupati per lo stato d'animo dei loro figli, avrebbero fatto emergere le prove della responsabilità della maestra. Sarebbe emersa, inoltre, l'abitualità dei comportamenti tenuti dall'indagata, indistintamente nei confronti di tutti i bambini affidati alla sua cura. Un'ira che si scatenava all'improvviso, anche di fronte a situazioni normali, ad esempio quando un bambino doveva andare in bagno oppure quando non veniva gradito il cibo.