Prima sentenza del procedimento, svolto con rito abbreviato, sulla presunta trattativa. L’accusa aveva chiesto 9 anni di carcere ma per il gup "non ha commesso il fatto". L’ex Dc: "Sapevo che avrei trovato un giudice onesto". I pm: "Impugneremo la sentenza". Il processo va avanti nel rito ordinario per gli altri imputati
L'ex ministro Calogero Mannino è stato assolto "per non aver commesso il fatto" nel processo Stato-mafia, svolto a Palermo con il rito abbreviato. La decisione è stata presa dal gup di Palermo Marina Petruzzella, dopo una breve camera di consiglio. Mannino era accusato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato. “E’ la fine di un incubo”, ha detto ai suoi avvocati. “Impugneremo la sentenza”, hanno invece dichiarato i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Vittorio Teres.
Per l'ex ministro Dc, l'accusa aveva chiesto nove anni di carcere. Si tratta della prima sentenza riguardo alla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia. A marzo di due anni fa, infatti, il collegio difensivo (Grazia Volo, Nino Caleca, Carlo Federico Grosso e Marcello Montalbano) optò per il rito abbreviato. Mentre prosegue quello ordinario per gli altri imputati.
L'ex ministro non ha assistito alla lettura del dispositivo ma è stato aggiornato, in tempo reale, da uno dei suoi legali. “Ci ha ringraziato. Ora è a casa, molto emozionato dopo questa notizia. Ha solo detto: 'Grazie avvocati è finito un incubo, grazie'", ha raccontato il legale Marcello Montalbano. Poi a Sky TG24, Mannino ha spiegato: "Sono sempre stato convinto di poter trovare un giudice onesto".