Potenza, esplode fucile di scena: due figuranti morti

Cronaca
Una delle vittime in provincia di Potenza (Ansa)

Finisce in tragedia una rievocazione in costume dell'epoca del brigantaggio a Contrada Dragonara. Alcuni interpreti stavano per eseguire la scena di una condanna a morte quando una o due armi sono esplose. Il bilancio è di due vittime e cinque feriti

Due figuranti morti, cinque persone ferite e numerosi spettatori raggiunti da schegge. Questo il bilancio della tragedia accaduta nella serata di sabato a Potenza, in Contrada Dragonara, dove era in corso una rievocazione in costume dell'epoca del brigantaggio. La rappresentazione era cominciata da circa un'ora quando è stata allestita la scena della fucilazione di un brigante: sei figuranti in abiti militari stavano per eseguire la sentenza di morte quando uno o forse due dei fucili di scena sono esplosi.

 

Due vittime e cinque feriti - Uno dei figuranti che impersonavano i soldati, un uomo di 55 anni, è morto all'istante, raggiunto alla testa da grosse schegge. Vicino a lui si trovava un altro interprete di 56 anni, anche lui nella parte di un soldato; ha riportato ferite gravissime ed è morto poco dopo l'ingresso nella sala operatoria dell'ospedale San Carlo di Potenza. In ospedale sono stati trasportati altri cinque feriti: due in codice rosso (tra cui un bambino) e tre in codice verde. Uno dei feriti ha subito l'amputazione dell'avambraccio colpito da numerose schegge. Il bimbo di cinque anni è invece in prognosi riservata.  

 

Esplosioni almeno da un'arma - Molte altre persone sono state colpite da schegge ma hanno riportato lesioni non gravi. Tutti i testimoni che stavano osservando la rievocazione storica e, in particolare, la scena della fucilazione del brigante, hanno detto di aver sentito una fortissima esplosione provenire da almeno uno dei fucili di scena utilizzati dai figuranti. Nella piazzetta fra le case della Contrada dove è avvenuto il fatto sono rimasti a terra i resti di tre fucili di scena; altri tre appoggiati, due al muro di una casa, il terzo alla porta di un deposito. Tutte le armi sono state messe in sicurezza dagli artificieri dei Carabinieri intervenuti poco dopo insieme al pm.

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