È arrivata nel porto della città etnea la nave militare croata Andrija Mohorovicic con centinaia di persone e anche il corpo di un uomo senza vita. Le testimonianze da Pozzallo: “Ci hanno chiusi nella stiva, potevamo morire soffocati”. In Ungheria il governo pensa a pattuglie armate sul confine. Sky TG24 sulla rotta balcanica
È arrivata nel porto di Catania la nave militare croata Andrija Mohorovicic, impegnata nel dispositivo Frontex, con 218 migranti, compresi molti bambini e donne, provenienti da Siria, Somalia ed Eritrea. A bordo anche il corpo di un sudanese morto durante il viaggio della speranza. Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia di Stato il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali. La salma, su disposizione della Procura di Catania, è stata trasferita nell'obitorio dell'ospedale Garibaldi. Proprio ieri un ragazzo somalo di 14 anni è deceduto dopo essere stato soccorso dalla nave di Medici senza Frontiere. Decesso forse dovuto alle percosse subite in Libia.
“Ci hanno chiusi nella stiva” - Intanto alcuni dei 350 migranti sbarcati a Pozzallo hanno ricostruito alla polizia, a Ragusa, i momenti di tensione su un barcone che è stato soccorso nel Canale di Sicilia: “Ci hanno chiusi nella stiva – hanno detto – e quando abbiamo capito che potevamo morire soffocati abbiamo sfondato la botola per potere prendere aria e respirare”.
Ungheria, il governo pensa a pattuglie armate - L'emergenza coinvolge anche l'est Europa: un flusso mai visto di profughi ha raggiunto la frontiera dell'Ungheria, dove la barriera di filo spinato è quasi completata, ma non frena gli arrivi. I migranti stanno marciando sulla rotta dei binari della ferrovia Subotica (Serbia)-Szeged (Ungheria sud), o semplicemente alzano con mezzi di fortuna il filo spinato per passare. Il premier Viktor Orban ha convocato il consiglio di sicurezza per decidere nuove misure. Si pensa di organizzare pattuglie armate di guardiani di frontiera, tra le critiche dell'opposizione.