In attesa dell'autopsia si cerca di fare chiarezza sulla tempistica dei soccorsi e su cosa abbia bevuto il giovane prima del malore in discoteca. Bubbico a Sky TG24: "Non esiste una soluzione unica per il fenomeno". Il gestore del Guendalina: "La chiusura delle discoteche non risolve il problema della droga". Il ministro Alfano intanto chiede ai prefetti di rafforzare i controlli
Proseguono le indagini sulla morte di Lorenzo Toma, il 18enne leccese deceduto all'alba di domenica davanti alla discoteca Guendalina di Santa Cesarea Terme. Gli investigatori stanno mettendo a confronto una serie di versioni, fornite dagli amici che erano insieme al ragazzo, dai gestori del locale notturno e dagli addetti alla security. Diversi punti sono ancora da chiarire. Si cerca di ricostruire la tempistica degli eventi: l'ora in cui il 18enne si è sentito male, il momento del primo soccorso e quello dell'intervento del 118. E soprattutto il contenuto della bottiglia da cui il ragazzo avrebbe bevuto poco prima del malore.
Le dimissioni del sindaco di Gallipoli - Il sindaco di Gallipoli, intanto, si è dimesso. Francesco Errico ha motivato la sua decisione con il venir meno della “stabilità politica”. Molti osservatori, però, non escludono che la decisione possa essere messa in relazione con le polemiche nate dopo le frasi scritte dal primo cittadino su Twitter: “Se le famiglie esercitassero un po' più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare”. Alla guida dal 2012 di un'amministrazione di centrosinistra, è la quarta volta che il sindaco di Gallipoli presenta le dimissioni (nelle tre precedenti le ha ritirate).
Alfano: rafforzare controlli - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano invece ha predisposto una direttiva che è stata inviata a tutti i prefetti e questori affinché vengano rafforzati i servizi di prevenzione e controllo del territorio, con particolare riguardo alle discoteche e ai luoghi di ritrovo dei giovani.
Si riunisce il Comitato di Sicurezza - Tornando alle indagini, nella tarda mattinata si è riunito in Prefettura il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Lecce Claudio Palomba. Le forze dell'ordine stanno esaminando quanto accaduto tra sabato e domenica a Santa Cesarea Terme. Il Comitato, inoltre, sta valutando l'eventualità di prendere provvedimenti restrittivi sulla scia di quanto disposto nelle scorse settimane dal questore di Rimini nei confronti del Cocoricò di Riccione, chiuso per quattro mesi in seguito alla morte di un sedicenne che aveva assunto ecstasy.
Bubbico: "Non ci sono soluzioni uniche" - E proprio su questo tema interviene ai microfoni di Sky TG24 Filippo Bubbico, viceministro dell'Interno con delega alla pubblica sicurezza, secondo il quale "non esiste una soluzione unica" per contrastare il fenomeno delle morti in discoteca. "Non esistono soluzioni preconfezionate ma chiudere le discoteche non risolve alcun problema. Gli operatori del settore devono collaborare con le forze dell'ordine e impegnarsi di più anche perché hanno tutto da perdere". Bubbico ha anche proposto che vengano utilizzati in modo più massiccio "agenti in borghese nei locali".
Anche per il gestore della discoteca salentina Guendalina, Carlo Spagnolo, "la chiusura delle discoteche non è la soluzione per risolvere il problema della droga" (guarda il video).
I tempi di arrivo dei soccorsi - Secondo il manager della discoteca, inoltre il personale interno avrebbe fornito un primo soccorso sulla pista da ballo e solo a distanza di 40 minuti dalla telefonata al 118 sarebbe arrivata la prima ambulanza. L'ora del decesso, nel certificato di morte, è segnata alle 8 del mattino. Secondo altre versioni, invece, tra la telefonata e l'arrivo dei soccorsi sarebbe intercorso un lasso di tempo molto inferiore.
Il contenuto della bottiglia - L'altra questione da chiarire è quella relativa alla bottiglia da cui il giovane avrebbe bevuto prima di sentirsi male. Gli amici che erano con lui hanno chiarito di averlo visto bere ma nessuno ha saputo fornire indicazioni sulla provenienza della bottiglia né sul suo contenuto. Al momento, la bottiglia non è stata recuperata, ma i carabinieri stanno esaminando alcuni filmati girati da persone presenti in quel momento nella discoteca e nei quali potrebbero essere contenuti particolari utili ai fini delle indagini. Il Corriere della Sera scrive che ci sarebbero alcuni video girati dai conoscenti pochi minuti prima del malore, in cui si vedrebbe un uomo che gli offre alcuni sorsi da una bottiglia.
L'autopsia chiarirà i dubbi - Fondamentali saranno, ovviamente, i risultati dell'autopsia per chiarire l'eventuale presenza di tracce di droghe o alcol. Intanto, l'ipotesi di reato che il sostituto procuratore di Lecce Stefania Mininni ha scritto sul fascicolo d'inchiesta è "morte come conseguenza di altro delitto, art.586 del codice di procedura penale". Nella stessa notte in cui è deceduto Lorenzo, nella discoteca sono stati arrestati due pusher di Bari e Brindisi sorpresi a cedere droga agli avventori: sarebbero estranei alla morte del ragazzo.