Ventimiglia, sgombero migranti. Alfano: ok quote vincolanti

Cronaca

Tensione vicino alla frontiera con la Francia. Due profughi fermati per resistenza a pubblico ufficiale. Il ministro dell'Interno al Consiglio Ue: "Importante che si sia affrontato il tema del superamento di Dublino". LA CRONACA DELLA GIORNATA

La cronaca della giornata

Le forze dell'ordine hanno sgomberato i migranti fermi da qualche giorno sugli scogli dei Balzi Rossi, nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine con la Francia. L'operazione, condotta da carabinieri e polizia, è iniziata nelle prime ore del 16 giugno: ci sono stati momenti di tensione (FOTO) quando all'inizio pochi migranti hanno opposto resistenza passiva, ma la situazione è tornata tranquilla. Immagini, quelle di Ventimiglia, che il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha definito  "un pugno in faccia all'Europa". I profughi poi sono stati fatti salire sui bus della Croce Rossa per essere trasferiti alla stazione di Ventimiglia. Due invece sono stati fermati per resistenza a pubblico ufficiale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Vicenza, ha sottolineato che l'accoglienza "è complessa e necessaria e occorrono serietà eintelligenza, cose di cui il nostro paese è capace di fare uso".

Alfano: chiesto e ottenuto quote vincolanti - Intanto, si è respirato un "buon clima" fra i ministri degli Interni Ue e la prospettiva di arrivare, forse già il mese prossimo, a un compromesso sulla proposta della Commissione europea per la gestione comune della questione immigrazione. Soprattutto sul contrastato aspetto della redistribuzione di 40 mila richiedenti asilo arrivati dal 15 aprile in Italia e Grecia.
Questo l'esito degli incontri a Lussemburgo: prima il vertice a tre tra Alfano e i colleghi di Germania e Francia, poi il Consiglio dei ministri dell'Interno Ue, mentre Irlanda, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein sono pronti ad aderire spontaneamente al piano Ue, pur non essendo obbligati a parteciparvi (qui la cronaca della giornata).
Da Roma intanto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi insiste: i numeri vanno rivisti, dice. "Se vogliono gestire il tema immigrati insieme va bene, ma 24 mila immigrati" da distribuire negli altri Paesi sono pochi. "Se vogliono che lo gestisca l'Italia da sola, sappiamo che non accetteremo che le navi straniere siano nel Mediterraneo, carichino gli immigrati, li sbattano in Italia e poi facciano pure la faccia feroce dicendo che non li vogliono", precisa il premier.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha assicurato che "abbiamo chiesto e ottenuto che le quote siano vincolanti per
tutti e per la prima volta abbiamo il superamento di Dublino". Ma, ha avvertito il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, se è positivo l'accordo di principio, atteso per la prossima settimana a livello di capi di Stato e di governo, "le parole non bastano" e occorre "continuare a lavorare per un accordo completo e per uno schema di redistribuzione che sia obbligatorio".

"Verso al rottura del muro di Dublino" -
Durante la discussione a Lussemburgo è emersa anche la riaffermazione di "fiducia e amicizia" fra Italia e Francia, "al lavoro insieme" per risolvere la crisi alla frontiera di Ventimiglia e l'obiettivo di rafforzare il sistema degli "hotspot", centri di identificazione e valutazione delle richieste di asilo, e dei rimpatri dei migranti economici. Su quest'ultimo punto, i ministri hanno discusso la proposta di Avramopoulos, in cui si sottolinea l'importanza di
rafforzare il meccanismo e renderlo europeo, anche attraverso ulteriori accordi con i paesi di origine e transito dei migranti. Un "primo passo", quello dell'agenda europea, secondo il ministro Alfano, verso la "rottura del muro di Dublino", ovvero il superamento del principio secondo il quale lo Stato di primo arrivo è il solo responsabile della gestione delle richieste di asilo.

Bisogna ancora discutere sui numeri - Fedeli al binomio "solidarietà e responsabilità", i Ventotto sono orientati ad accettare una condivisione dell'accoglienza dei richiedenti asilo in cambio di una gestione sicura e comunitaria della scelta fra i migranti che hanno diritto alla protezione internazionale e quelli che invece devono essere rimpatriati.
Alfano ha incontrato i colleghi francese Bernard Cazeneuve e tedesco Thomas De Maiziere prima di affrontare la riunione estesa a 28, ma in entrambi i casi è emersa la volontà di gestire in modo comunitario l'emergenza, a partire da quella umanitaria. Quanto ai numeri della redistribuzione, "bisogna discutere ancora", ha detto Alfano, che ha aggiunto di avere ottenuto "tempi certi sulla chiusura del meccanismo di riallocazione dei profughi", oltre a "un sistema di rimpatri sempre piu' europeo".

Vertice il 25 e il 26 giugno - L'ipotesi più probabile è che i Paesi meno favorevoli ai criteri per attribuire in modo obbligatorio una percentuale di richiedenti asilo fissata a priori potrebbero invece accettare un sistema "vincolante ma concordato" in modo da salvaguardare la sovranita' nazionale ed evitare l'imposizione da Bruxelles delle quote. Le occasioni di confronto su questo tema non mancheranno: ne parleranno i capi di Stato e di governo al vertice del 25 e 26 giugno, ma anche, ancora, i ministri degli Interni nel primo consiglio informale a guida lussemburghese, il prossimo 9 e 10 luglio, e poi i rappresentanti permanenti, per i quali è già stato fissato un ultimo incontro utile il 28 luglio, appena prima della pausa estiva.

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