Operazione della Guardia di Finanza di Roma. Il ras delle cooperative è considerato dall'accusa il gestore dell'attività economica del gruppo guidato dall'ex Nar Massimo Carminati
La Guardia di Finanza sta eseguendo un sequestro di beni ritenuti riconducibili a Salvatore Buzzi, il 'ras' delle cooperative arrestato a dicembre nell'inchiesta su mafia capitale. Il valore dei beni è di circa 16 milioni di euro.
Buzzi è considerato dall’accusa il gestore dell’attività economica del gruppo guidato dall’ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Massimo Carminati.
Il nuovo provvedimento di sequestro, emesso dalla sezione “Misure di prevenzione” del tribunale di Roma ed eseguito dal Gico del nucleo di polizia tributaria, riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, della Sarim Immobiliare srl che opera nel settore della "locazione immobiliare di beni propri".
Il patrimonio detenuto dalla Sarim Immobiliare srl, secondo gli investigatori, si sostanzia in disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie e, soprattutto, in una unità immobilitare di 2.750 mq, che si trova a Roma ed era utilizzata dalle cooperative di Buzzi come casa di accoglienza in grado di ospitare donne, minori, rifugiati e richiedenti asilo. Con quello di oggi ammonta a oltre 360 milioni di euro il valore dei beni oggetto di sequestro nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale.
Buzzi è considerato dall’accusa il gestore dell’attività economica del gruppo guidato dall’ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Massimo Carminati.
Il nuovo provvedimento di sequestro, emesso dalla sezione “Misure di prevenzione” del tribunale di Roma ed eseguito dal Gico del nucleo di polizia tributaria, riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, della Sarim Immobiliare srl che opera nel settore della "locazione immobiliare di beni propri".
Il patrimonio detenuto dalla Sarim Immobiliare srl, secondo gli investigatori, si sostanzia in disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie e, soprattutto, in una unità immobilitare di 2.750 mq, che si trova a Roma ed era utilizzata dalle cooperative di Buzzi come casa di accoglienza in grado di ospitare donne, minori, rifugiati e richiedenti asilo. Con quello di oggi ammonta a oltre 360 milioni di euro il valore dei beni oggetto di sequestro nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale.