Altri 6 arresti nell'inchiesta Mafia Capitale. Nel mirino gli appalti per i lavori dell'aula Giulio Cesare dove si riunisce il Consiglio Comunale. Si dimette capogruppo Pd in Regione. Protesta del M5S davanti al Comune. Di Battista: cittadini indignati
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— Nicola Morra (@NicolaMorra63) 9 Giugno 2015
Tensione davanti al Campidoglio - Mentre all’interno del Comune si votava la surroga dei 4 consiglieri arrestati nella seconda ondata dell’inchiesta, manifestanti e giornalisti sono stati tenuti fuori dal palazzo. Così attivisti e consiglieri pentastellati sono rimasti bloccati sulla scalinata di ingresso a Palazzo Senatorio, le cui porte sono state chiuse. "Hanno chiuso il Comune", l'accusa dei manifestanti, tra gli slogan: "Dimissioni", "mafiosi" e "onestà". "I cittadini sono indignati", attacca ai microfoni di Sky TG24 anche Alessandro Di Battista. In piazza anche esponenti di Casapound, Lega, Ncd e Fratelli d’Italia.
Sei arresti e 20 indagati - L'ultimo capitolo dell'inchiesta è legato ai sei arresti di oggi, 9 giugno, da parte della Guardia di finanza, per appalti truccati. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Roma che contesta agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d'asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d'imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l'aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Una ventina sono invece le persone indagate.
Gare truccate per restauro sala Campidoglio - Tra gli appalti contestati anche il restauro dell'aula dove si riunisce il Consiglio comunale di Roma. La gara sarebbe stata affidata a trattativa privata a Fabrizio Amore, imprenditore coinvolto in Mafia Capitale. Le indagini avrebbero consentito di accertare che l'imprenditore arrestato fosse più che sicuro di vincere la gara tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte. In manette è finito anche un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale.
Non solo appalti - E dalle indagini è emerso come fossero ben radicati i rapporti tra Fabrizio Amore e una serie di personaggi all'interno degli uffici di Roma Capitale: l'imprenditore infatti tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in affitto al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. E il Campidoglio, per diversi anni, ha pagato circa 2.250 euro al mese per ogni appartamento.
A quanto si apprende, però, alcune di queste unità immobiliari anziché essere destinate all'emergenza casa, erano utilizzate da Amore per fini propri. I finanzieri hanno inoltre scoperto un'evasione fiscale di oltre 11 milioni da parte di Amore attraverso un gruppo di società a loro volta controllate da imprese con sede in Lussemburgo.
Si dimette capogruppo Pd in Regione - E mentre proseguono gli interrogatori delle persone ai domiciliari, 25 per la precisione, nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale, rassegna le sue dimissioni da capogruppo Pd in Regione Marco Vincenzi. Finito nelle intercettazioni di Salvatore Buzzi smentisce qualsiasi coinvolgimento. "Nego di aver presentato in Consiglio regionale emendamenti per finanziare il comune di Roma o i suoi municipi. Non corrispondono nel modo pù assoluto a verità e sono destituite di fondamento, quindi, le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro o qualsiasi altra cifra".
Sostituiti 4 consiglieri arrestati - Intanto, l'assemblea capitolina ha approvato la surroga dei 4 consiglieri comunali decaduti perché arrestati nell'inchiesta Mafia Capitale. L'Aula ha dato l'ok alla sostituzione temporanea di Massimo Caprari (centro democratico), Mirko Coratti (Pd), Pierpaolo Pedetti (Pd) e Giordano Tredicine (Pdl) con affidamento della supplenza per delle funzioni a Daniele Parrucci (Cd), Liliana Mannocchi (Pd), Cecilia Fannunza (Pd) e Alessandro Cochi (Pdl).