A bordo di un gommone sarebbe scoppiata una rissa per motivi religiosi: un gruppo di musulmani avrebbe scaraventato fuori bordo 12 persone ancora vive. Nuovo sbarco a Trapani: 40 morti
Dodici migranti gettati in mare da musulmani perché cristiani. Sarebbero state le differenze religiose a generare la rissa a bordo di un gommone durante la traversata nel Canale di Sicilia. E' questo l'ultimo "preoccupante" scenario, come lo definisce il Procuratore di Palermo, che si aggiunge alla difficile gestione dell'emergenza sbarchi che sta interessando l'Italia. Negli ultimi giorni sono oltre 10mila le persone che hanno raggiunto le nostre coste, quasi 70mila quelle nelle strutture di accoglienza che rischiano il collasso. A Trapani, intanto, nella sola giornata di oggi, 16 aprile, sono arrivate 1500 persone. Testimoni raccontano però di un'altra imbarcazione partita dalla Libia con a bordo 45 profughi: sarebbe naufragata e i morti sarebbero 41.
L'Italia e i migranti; lo speciale - le foto - i video. Qui sotto, in grafica, le rotte dei profughi verso il nostro Paese:
Musulmani contro cristiani - A irrompere in queste ore nel già tragico computo delle vittime del mare è la notizia del fermo a Palermo di 15 migranti di religione musulmana. Avrebbero gettato in mare 12 persone vive per il solo fatto di essere cristiani. Secondo quanto ricostruito in base alle testimonianze di altri profughi, sul barcone sarebbe scoppiata una rissa per motivi religiosi e i musulmani hanno sopraffatto i cristiani e li hanno scaraventati fuori bordo.
La polizia avrebbe raccolto "dichiarazioni coerenti", si apprende da fonti giudiziarie, e ci sarebbero anche riconoscimenti fotografici di alcuni degli indagati. Un rapporto è stato consegnato stamattina al procuratore aggiunto Maurizio Scalia. La Procura ha adesso 48 ore di tempo per chiedere la convalida dell'arresto.
I 15 fermati fanno parte di uno dei tre gruppi di profughi sbarcati il 15 aprile a Palermo con tre diversi navi che li avevano soccorsi nel Canale di Sicilia. Sono originari della Costa d'Avorio, del Mali e del Senegal e sono "gravemente indiziati del delitto di omicidio plurimo, aggravato dall'odio religioso".
Nuovo sbarco a Trapani: 40 morti - E una nuova tragedia del mare è quella raccontata da 5 dei 586 immigrati sbarcati nella mattina di giovedì 16 a Trapani con la nave "Foscari" della Marina militare, che hanno sostenuto di essere i soli superstiti di un naufragio in cui sono morti 40 loro compagni. I profughi, due dei quali hanno dichiarato di essere della Nigeria, uno del Niger e due del Ghana, hanno raccontato di far parte di un gruppo di 45 persone, salpato dalla Libia su un gommone che si è rovesciato dopo poche ore di navigazione.
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Musulmani contro cristiani - A irrompere in queste ore nel già tragico computo delle vittime del mare è la notizia del fermo a Palermo di 15 migranti di religione musulmana. Avrebbero gettato in mare 12 persone vive per il solo fatto di essere cristiani. Secondo quanto ricostruito in base alle testimonianze di altri profughi, sul barcone sarebbe scoppiata una rissa per motivi religiosi e i musulmani hanno sopraffatto i cristiani e li hanno scaraventati fuori bordo.
La polizia avrebbe raccolto "dichiarazioni coerenti", si apprende da fonti giudiziarie, e ci sarebbero anche riconoscimenti fotografici di alcuni degli indagati. Un rapporto è stato consegnato stamattina al procuratore aggiunto Maurizio Scalia. La Procura ha adesso 48 ore di tempo per chiedere la convalida dell'arresto.
I 15 fermati fanno parte di uno dei tre gruppi di profughi sbarcati il 15 aprile a Palermo con tre diversi navi che li avevano soccorsi nel Canale di Sicilia. Sono originari della Costa d'Avorio, del Mali e del Senegal e sono "gravemente indiziati del delitto di omicidio plurimo, aggravato dall'odio religioso".
Nuovo sbarco a Trapani: 40 morti - E una nuova tragedia del mare è quella raccontata da 5 dei 586 immigrati sbarcati nella mattina di giovedì 16 a Trapani con la nave "Foscari" della Marina militare, che hanno sostenuto di essere i soli superstiti di un naufragio in cui sono morti 40 loro compagni. I profughi, due dei quali hanno dichiarato di essere della Nigeria, uno del Niger e due del Ghana, hanno raccontato di far parte di un gruppo di 45 persone, salpato dalla Libia su un gommone che si è rovesciato dopo poche ore di navigazione.