Ischia, tangenti per il gas: arrestato anche il sindaco

Cronaca

L'indagine della procura di Napoli riguarda presunte mazzette pagate per la metanizzazione dei comuni dell'isola campana. L'accusa: al primo cittadino (Pd) 330mila euro. E in un’intercettazione spunta il nome di D’Alema, che però spiega: "Nessun illecito"

Il sindaco di Ischia, Giuseppe "Giosi" Ferrandino (Pd) e altre otto persone, tra cui dirigenti del colosso delle cooperative CPL Concordia, sono state arrestate dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente nell'ambito di una inchiesta della procura di Napoli su presunte tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell'isola campana. Sono in tutto 11 le custodie cautelari emesse dal gip: otto persone in carcere, una ai domiciliari e due obblighi di dimora.
Sul caso, dai microfoni di Piazza Pulita, interviene Matteo Orfini, presidente del Pd: "Sta alla magistratura fare indagini e individuare le responsabilità, noi sospenderemo il sindaco dal partito come prevede il nostro statuto".

L'inchiesta di Woodcock - I reati contestati, a vario titolo, vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all'emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L'inchiesta, coordinata dai pm Woodcock, Carrano e Loreto e condotta dai reparti speciali del Comando per la Tutela dell'Ambiente del colonnello Sergio De Caprio (il "Capitano Ultimo") ha preso le mosse nell'aprile 2013 e ha portato alla luce, secondo l'accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i 'favori' nell'aggiudicazione di appalti.

11 misure cautelari - In carcere sono finiti, oltre al sindaco di Ischia, il fratello Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia Francesco Simone, l'ex presidente Roberto Casari (andato in pensione il 30 gennaio scorso, ma secondo l'accusa ancora "regista" degli affari della cooperativa), il responsabile commerciale dell'area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e l'imprenditore casertano Massimiliano D'Errico.
Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della CPL è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di residenza.

"Al sindaco 330mila euro" - Secondo l'accusa, l'appalto di metanizzazione del Comune di Ischia e dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme fu affidato alla CPL "grazie all'interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ed alla complicità dell'architetto Silvano Arcamone (dirigente dell'ufficio tecnico di Ischia)". In cambio dell'assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l'assunzione del fratello, Massimo, quale consulente della società, nonché la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l'impegno della CPL Concordia ad erogare la somma complessiva di 330mila euro all'albergo di proprietà della famiglia del sindaco, a fronte della "messa a disposizione" di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese.

La telefonata che chiama in causa D'Alema - In una delle intercettazioni, Francesco Simone, dirigente CPL arrestato, chiama in causa Massimo D'Alema sottolineando la necessità di “investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo […]”. Nell'ordinanza il gip scrive anche che la CPL acquistò “alcune centinaia di copie dell'ultimo libro di D'Alema, nonché alcune migliaia di bottiglie del vino prodotto da una azienda agricola della moglie”. L'ex presidente del Consiglio ha subito precisato: “Nessun illecito o beneficio, rapporto con CPL trasparente. La diffusione delle intercettazioni è scandalosa”.

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