Un tappeto di immondizia dall’aeroporto fino alle porte della città. I comuni e gli Ato, che dovrebbero occuparsi dello smaltimento, non trovano l’accordo. Mentre Isola delle Femmine si trasforma in Comune virtuoso e gestisce da solo l’emergenza
Un tappeto di rifiuti dall’aeroporto di Palermo fino alle porte della città. E’ questo lo spettacolo indecoroso che chiunque percorra l’autostrada in direzione del capoluogo siciliano è costretto a vedere. Cumuli di immondizia che invadono le strade che costeggiano la A19.
Raccolta alle porte di Palermo ferma - Sacchetti a perdita d’occhio. Ma anche elettrodomestici usati, mobili dismessi, decine di materassi e materiale di risulta. Insomma di tutto. La raccolta nei comuni alle porte di Palermo è praticamente ferma. Per i debiti contratti dai comuni con gli Ato che dovrebbero occuparsi dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche. Non si riescono a trovare accordi che vadano bene a tutti, istituzioni e aziende. Ed il risultato rimane sotto i nostri occhi. Immondizia che marcisce per settimane sul ciglio della strada con le auto che sono costrette a fare lo slalom tra sacchetti e mobili abbandonati per poter passare.
Magistrati al lavoro - Una situazione di emergenza che ormai, purtroppo, è diventata cronica e che, probabilmente, fa comodo a qualcuno. Nessuno lo dice apertamente anche se la magistratura lavora su alcuni esposti arrivati in forma anonima.
Il caso di Isola delle Femmine - A fare da contraltare a questo spettacolo indegno c’è il comune di Isola delle Femmine. Che dista, in linea d’aria, meno di un chilometro dalle discariche a cielo aperto formatesi sulla statale che costeggia l’autostrada. Anche lì la situazione era critica. Ma il sindaco, Stefano Bologna, in carica dal mese di dicembre ha deciso di prendere in mano la situazione. Ha dichiarato lo stato di emergenza ed ha iniziato a gestire lui il servizio di raccolta e smaltimento appaltando, con gara pubblica, il lavoro ad una ditta esterna, estromettendo l’Ato rifiuti che per tutta risposta ha inviato una lettera di richiamo agli operatori ecologici che hanno deciso di lavorare invece che incrociare le braccia. Una situazione paradossale. “Puniti perché lavorano” ha detto il sindaco. D’altronde siamo sempre in Sicilia, la terra di Pirandello.
Risultati ben visibili - Ma i risultati ad Isola delle Femmine sono sotto gli occhi di tutti. Nemmeno una carta per terra, la raccolta differenziata che va a gonfie vele ed i cittadini soddisfatti perché, probabilmente a fine anno, grazie alla loro condotta virtuosa pagheranno una tassa sull’immondizia meno cara. Insomma volere è potere.
Raccolta alle porte di Palermo ferma - Sacchetti a perdita d’occhio. Ma anche elettrodomestici usati, mobili dismessi, decine di materassi e materiale di risulta. Insomma di tutto. La raccolta nei comuni alle porte di Palermo è praticamente ferma. Per i debiti contratti dai comuni con gli Ato che dovrebbero occuparsi dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche. Non si riescono a trovare accordi che vadano bene a tutti, istituzioni e aziende. Ed il risultato rimane sotto i nostri occhi. Immondizia che marcisce per settimane sul ciglio della strada con le auto che sono costrette a fare lo slalom tra sacchetti e mobili abbandonati per poter passare.
Magistrati al lavoro - Una situazione di emergenza che ormai, purtroppo, è diventata cronica e che, probabilmente, fa comodo a qualcuno. Nessuno lo dice apertamente anche se la magistratura lavora su alcuni esposti arrivati in forma anonima.
Il caso di Isola delle Femmine - A fare da contraltare a questo spettacolo indegno c’è il comune di Isola delle Femmine. Che dista, in linea d’aria, meno di un chilometro dalle discariche a cielo aperto formatesi sulla statale che costeggia l’autostrada. Anche lì la situazione era critica. Ma il sindaco, Stefano Bologna, in carica dal mese di dicembre ha deciso di prendere in mano la situazione. Ha dichiarato lo stato di emergenza ed ha iniziato a gestire lui il servizio di raccolta e smaltimento appaltando, con gara pubblica, il lavoro ad una ditta esterna, estromettendo l’Ato rifiuti che per tutta risposta ha inviato una lettera di richiamo agli operatori ecologici che hanno deciso di lavorare invece che incrociare le braccia. Una situazione paradossale. “Puniti perché lavorano” ha detto il sindaco. D’altronde siamo sempre in Sicilia, la terra di Pirandello.
Risultati ben visibili - Ma i risultati ad Isola delle Femmine sono sotto gli occhi di tutti. Nemmeno una carta per terra, la raccolta differenziata che va a gonfie vele ed i cittadini soddisfatti perché, probabilmente a fine anno, grazie alla loro condotta virtuosa pagheranno una tassa sull’immondizia meno cara. Insomma volere è potere.