Depositata la richiesta nei confronti del muratore di Mapello per l'omicidio della 13enne di Brembate. Dovrà rispondere anche di calunnia ai danni di un collega. L'udienza preliminare si terrà probabilmente a fine aprile
La Procura di Bergamo ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio di Massimo Giuseppe Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio. Il muratore dovrà rispondere anche di calunnia ai danni di un collega.
Ora sarà il presidente dei gip di Bergamo a fissare l'udienza preliminare durante la quale si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio (probabimente si terrà a fine aprile). Il pubblico ministero Letizia Ruggeri contesta a Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso, l'omicidio volontario aggravato e la calunnia.
Le aggravanti contestate - Per l'omicidio, due le aggravanti contestate: l'aver "adoperato sevizie e aver agito con crudeltà" e l'aver "approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un'adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa".
La presunta calunnia - La presunta calunnia è ai danni di Massimo Maggioni, uno dei suoi colleghi del cantiere di Palazzago, quello in cui lavorava all'epoca del delitto. In uno degli interrogatori, il muratore di Mapello, secondo l'accusa, avrebbe cercato di sviare i sospetti su di lui, avrebbe incoraggiato gli investigatori a indirizzare le indagini sul collega dell'omicidio.
Ora sarà il presidente dei gip di Bergamo a fissare l'udienza preliminare durante la quale si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio (probabimente si terrà a fine aprile). Il pubblico ministero Letizia Ruggeri contesta a Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso, l'omicidio volontario aggravato e la calunnia.
Le aggravanti contestate - Per l'omicidio, due le aggravanti contestate: l'aver "adoperato sevizie e aver agito con crudeltà" e l'aver "approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un'adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa".
La presunta calunnia - La presunta calunnia è ai danni di Massimo Maggioni, uno dei suoi colleghi del cantiere di Palazzago, quello in cui lavorava all'epoca del delitto. In uno degli interrogatori, il muratore di Mapello, secondo l'accusa, avrebbe cercato di sviare i sospetti su di lui, avrebbe incoraggiato gli investigatori a indirizzare le indagini sul collega dell'omicidio.