La giustizia amministrativa accoglie il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal prefetto di Roma: "Il ministero dell'Interno non ha potere di intervenire su questo tema". Marino: "Stimolo per fare una legge"
Le trascrizioni dei matrimoni gay celebrati all'estero possono essere annullate solo dal tribunale civile e non dai prefetti. E' quanto ha stabilito il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma.
Il ministero non ha potere sul tema - Il Tar del Lazio ha dunque precisato che "l'annullamento di trascrizioni di matrimoni di questo genere celebrati all'estero, può essere disposto solo dall'Autorità giudiziaria ordinaria". "Il Ministero dell'Interno e le Prefetture, quindi, non hanno il potere di intervenire direttamente, annullando le trascrizioni", ha precisato il tribunale amministrativo del Lazio. I giudici sottolineano però anche che "allo stato, non è consentito celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei Registri di stato civile".
Marino: "Ora parlamento colmi vuoto" - Secondo il sindaco di Roma, che aveva celebrato le trascrizioni scontrandosi con il prefetto della Capitale, la decisione del Tar "deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al Parlamento" per colmare il vuoto legislativo "che in Europa esiste soltanto in Grecia e in Italia". Il sindaco della Capitale ha inoltre ricordato che il premier Renzi ha in diverse occasione "sollecitato un percorso legislativo" sul tema. Soddisfazione anche dall'Arcibay, secondo cui il Tar "ci ha dato l'ennesima riprova che la circolare di Alfano in cui si ordinava di cancellare le trascrizioni fosse una circolare idiota".
Majorino: "Dimostrazione che Pisapia aveva ragione" - L'assessore alle Politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, sostiene che la decisione del Tar dà ragione al sindaco Pisapia e dimostra come "la circolare Alfano fosse illegittima". "Alfano ha dimostrato così la sua miopia oscurantista” prosegue Majorino, second cui "i matrimoni legalmente contratti all’estero che non contrastano l’ordine pubblico devono essere trascritti nei registri di Stato Civile."
Lo scontro tra i sindaci e i prefetti - La decisione del tribunale amministrativo si inserisce nello scontro tra diversi sindaci italiani, che a partire dall'autunno scorso hanno iniziato a inserire le nozze gay nei propri registri, e il ministro dell'Interno Alfano, che con una circolare aveva chiesto ai Prefetti l'annullamento di tali trascrizioni. Proprio il mese scorso il prefetto di Milano ha nominato un commissario ad acta per provvedere alla cancellazione delle nozze gay dai registri del comune meneghino. Decisione arrivata dopo un lungo braccio di ferro tra il prefetto e il sindaco. Anche a Roma il sindaco Ignazio Marino aveva posto un rifiuto all'invito del prefetto di annullare le nozze.
Il ministero non ha potere sul tema - Il Tar del Lazio ha dunque precisato che "l'annullamento di trascrizioni di matrimoni di questo genere celebrati all'estero, può essere disposto solo dall'Autorità giudiziaria ordinaria". "Il Ministero dell'Interno e le Prefetture, quindi, non hanno il potere di intervenire direttamente, annullando le trascrizioni", ha precisato il tribunale amministrativo del Lazio. I giudici sottolineano però anche che "allo stato, non è consentito celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei Registri di stato civile".
Marino: "Ora parlamento colmi vuoto" - Secondo il sindaco di Roma, che aveva celebrato le trascrizioni scontrandosi con il prefetto della Capitale, la decisione del Tar "deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al Parlamento" per colmare il vuoto legislativo "che in Europa esiste soltanto in Grecia e in Italia". Il sindaco della Capitale ha inoltre ricordato che il premier Renzi ha in diverse occasione "sollecitato un percorso legislativo" sul tema. Soddisfazione anche dall'Arcibay, secondo cui il Tar "ci ha dato l'ennesima riprova che la circolare di Alfano in cui si ordinava di cancellare le trascrizioni fosse una circolare idiota".
Majorino: "Dimostrazione che Pisapia aveva ragione" - L'assessore alle Politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, sostiene che la decisione del Tar dà ragione al sindaco Pisapia e dimostra come "la circolare Alfano fosse illegittima". "Alfano ha dimostrato così la sua miopia oscurantista” prosegue Majorino, second cui "i matrimoni legalmente contratti all’estero che non contrastano l’ordine pubblico devono essere trascritti nei registri di Stato Civile."
Lo scontro tra i sindaci e i prefetti - La decisione del tribunale amministrativo si inserisce nello scontro tra diversi sindaci italiani, che a partire dall'autunno scorso hanno iniziato a inserire le nozze gay nei propri registri, e il ministro dell'Interno Alfano, che con una circolare aveva chiesto ai Prefetti l'annullamento di tali trascrizioni. Proprio il mese scorso il prefetto di Milano ha nominato un commissario ad acta per provvedere alla cancellazione delle nozze gay dai registri del comune meneghino. Decisione arrivata dopo un lungo braccio di ferro tra il prefetto e il sindaco. Anche a Roma il sindaco Ignazio Marino aveva posto un rifiuto all'invito del prefetto di annullare le nozze.