Domenica nera in montagna: morti e feriti
CronacaSul Cristallino d’Ampezzo, tra Auronzo e Cortina, una valanga ha travolto quattro sciatori: due vittime e un ferito grave. Due persone decedute in un altro incidente in Val Senales, una nel bellunese
E' un bilancio di sangue quello registrato in montagna nella prima domenica di marzo. Due sciatori morti e un ferito gravi sono l'epilogo di una slavina caduta sul pendio della Forcella del Cristallino, nel bellunese. In Val Senales due escursionisti tedeschi hanno perso la vita nei pressi del lago di Vernago precipitando, forse a causa del ghiaccio, da un sentiero per un centinaio di metri. Un copione che si è ripetuto anche a Cornolade, sempre nel bellunese, dove una coppia è scivolata lungo un canalone finendo in un torrente ghiacciato: l'uomo è morto mentre la ragazza è rimasta ferita.
In località Campo de' Boi, sopra Lecco, infine, un escursionista di 71 anni è morto dopo una caduta di 15 metri.
A perdere la vita nella slavina della Forcella del Cristallino è stato Tiziano Favero, 44 anni, di Valle di Cadore e, dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate all'ospedale di Trento, un volontario 29enne del soccorso alpino, di Calalzo, in provincia di Belluno. Un altro volontario di 36 anni di Perarolo è stato trasportato dall'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore all'ospedale di Treviso.
La Val di Fonda, teatro dell'ennesima tragedia bianca, è ritenuta dagli appassionati un percorso avventuroso perché solcato da ripidi canalini, ma non particolarmente pericoloso. Tanto più che in questi giorni il rischio di valanghe è ritenuto non particolarmente elevato (QUI IL PERICOLO VALANGHE IN TEMPO REALE). Eppure questa volta, complice il rialzarsi delle temperature, la gita di quattro amici cadorini si è trasformata in tragedia. Per molti, che conoscono la zona, le modalità dell'accaduto sono ancora inspiegabili. Il Cristallino è apprezzato dai fan del fuoripista soprattutto perché un impianto di risalita consente di arrivare direttamente sulla cima, a circa 3000 metri di quota. Da qui ci si lancia, scegliendo uno dei tanti percorsi disponibili.
Ma i quattro, esperti ed equipaggiatissimi, stavano presumibilmente di buon mattino facendo esattamente il contrario, ovvero risalendo il pendio della Val di Fonda, quando si è staccata una valanga a lastroni che ha travolto tre di loro. L'ultimo sciatore, rimasto illeso, ha lanciato l'allarme al 118 attorno alle 9. Nei primi minuti concitati è stato aiutato da altre persone che si trovavano nelle vicinanze. Grazie all'artva è riuscito ad individuare due dei compagni, uno dei quali aveva azionato gli airbag da valanga. I due si trovavano a un metro circa di profondità. Quando sono sopraggiunti gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano hanno sbarcato, medici, tecnici e unità cinofile, che hanno continuato a scavare, ritrovando e portando in superficie, grazie anche all'ausilio dei Vigili del fuoco, anche il terzo sciatore.
In località Campo de' Boi, sopra Lecco, infine, un escursionista di 71 anni è morto dopo una caduta di 15 metri.
A perdere la vita nella slavina della Forcella del Cristallino è stato Tiziano Favero, 44 anni, di Valle di Cadore e, dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate all'ospedale di Trento, un volontario 29enne del soccorso alpino, di Calalzo, in provincia di Belluno. Un altro volontario di 36 anni di Perarolo è stato trasportato dall'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore all'ospedale di Treviso.
La Val di Fonda, teatro dell'ennesima tragedia bianca, è ritenuta dagli appassionati un percorso avventuroso perché solcato da ripidi canalini, ma non particolarmente pericoloso. Tanto più che in questi giorni il rischio di valanghe è ritenuto non particolarmente elevato (QUI IL PERICOLO VALANGHE IN TEMPO REALE). Eppure questa volta, complice il rialzarsi delle temperature, la gita di quattro amici cadorini si è trasformata in tragedia. Per molti, che conoscono la zona, le modalità dell'accaduto sono ancora inspiegabili. Il Cristallino è apprezzato dai fan del fuoripista soprattutto perché un impianto di risalita consente di arrivare direttamente sulla cima, a circa 3000 metri di quota. Da qui ci si lancia, scegliendo uno dei tanti percorsi disponibili.
Ma i quattro, esperti ed equipaggiatissimi, stavano presumibilmente di buon mattino facendo esattamente il contrario, ovvero risalendo il pendio della Val di Fonda, quando si è staccata una valanga a lastroni che ha travolto tre di loro. L'ultimo sciatore, rimasto illeso, ha lanciato l'allarme al 118 attorno alle 9. Nei primi minuti concitati è stato aiutato da altre persone che si trovavano nelle vicinanze. Grazie all'artva è riuscito ad individuare due dei compagni, uno dei quali aveva azionato gli airbag da valanga. I due si trovavano a un metro circa di profondità. Quando sono sopraggiunti gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano hanno sbarcato, medici, tecnici e unità cinofile, che hanno continuato a scavare, ritrovando e portando in superficie, grazie anche all'ausilio dei Vigili del fuoco, anche il terzo sciatore.