San Camillo, ossigeno sospeso. Zingaretti: tragedia evitata
Cronaca
Secondo le ricostruzioni l’interruzione dell’erogazione di ossigeno all’ospedale romano sarebbe un atto di sabotaggio. I dieci pazienti in rianimazione coinvolti non hanno subito danni grazie al pronto intervento dei medici. Indagini in corso
"Straordinari medici e tecnici nel gestire la situazione e tutelare i pazienti” commenta via Twitter il ministro della Pa, Marianna Madia, in un tweet preceduto dall'hashtag "Sabotaggio #SanCamillo su ossigenazione".
Sabotaggio #SanCamillo su ossigenazione. Straordinari medici e tecnici nel gestire situazione e tutelare pazienti. #PA che funziona.
— Marianna Madia (@mariannamadia) 14 Gennaio 2015
Un presunto atto di sabotaggio - Il caso è in mano ai carabinieri, ma già dalle prime relazioni interne dell' ospedale sembrano emergere pochi dubbi: si sarebbe trattato di un gesto doloso, “un presunto atto di sabotaggio, una manomissione: un fatto gravissimo" come ha commentato il governatore Nicola Zingaretti. Difficile ancora farsi una idea dei motivi dietro il gesto, anche se il direttore generale Antonio D'Urso lascia cadere che "l'azienda è grande, ci possono essere dei mal di pancia. Ma da medico rifuggo l'idea che si possa pensare di mettere a rischio persone indifese".
La ricostruzione - L'allarme è scattato alle 19,20 di ieri, 13 gennaio, quando è stato registrato un calo dell'ossigeno, che i tecnici subito intervenuti hanno attribuito al danneggiamento di una valvola nel tunnel tra i padiglioni Lancisi e Morgagni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Monteverde e la Regione Lazio, con il capo della Cabina di Regia sulla Sanità Alessio D'Amato al lavoro fino a tarda notte. Difficile pensare a un guasto: l'impianto infatti viene monitorato quotidianamente dalla ditta che si occupa della manutenzione, e l'ultimo controllo era avvenuto, a quanto pare, verso le 15. Il danno dunque deve essere stato provocato nel pomeriggio, si riflette. Inoltre è probabile che il presunto sabotatore non abbia neanche dovuto scassinare le porte d'accesso al tunnel: i tubi, infatti, sono visibili anche dall'esterno, e quindi potenzialmente dall'esterno danneggiabili. Certo, per farlo, spiega ancora il dg D'Urso, "bisogna sapere dove mettere le mani". L'area in questione non è coperta da videosorveglianza "e in questo senso - aggiunge - l'impianto andrà messo in sicurezza".