"Gli utili li abbiamo fatti sugli zingari, con l’emergenza alloggi" dice nel 2013 Salvatore Buzzi, uno degli uomini che secondo gli inquirenti facevano parte dell'organizzazione criminale. M5S: "Sciogliere Comune per mafia". Carminati non risponde al gip
"Lo sai a Luca quanto do? Cinquemila euro al mese. Schina 1.500 al mese, un altro che mi tiene i rapporti col Comune 1.500, un altro a 7 e 50, un assessore diecimila. Ma rientra tutto, noi quest’anno abbiamo chiuso con 40 milioni di fatturato. Gli utili li abbiamo fatti sugli zingari, con l’emergenza alloggi".
Parlava così Salvatore Buzzi, uno degli uomini che secondo gli inquirenti facevano parte dell'organizzazione criminale capeggiata da Carminati, nel 2013, in una conversazione intercettata dai carabinieri, in cui svela i metodi del gruppo che, secondo gli inquirenti, avrebbe messo le mani sulla Capitale. Ed è lo stesso Buzzi, presidente di alcune
cooperative sociali, che in un’altra conversazione dice: "Tu c’hai idea di quanto ci guadagno con gli immigrati?".
La ricerca di contatti con Marino - Dalle intercettazioni emerge anche l’interesse della Cupola a stringere rapporti con la Regione e con la giunta Marino, dopo le elezioni. "E mo' vedemo Marino, poi ce pijiamo 'e misure con Marino", dice sempre Buzzi in un'intercettazione. "Se vinceva Alemanno ce l'avevamo tutti comprati", continua l'indagato, che però conta di avere buone carte anche nel Pd. "C'avemo Ozzimo - dice - (Daniele, poi nominato assessore alla Casa indagato e ieri dimessosi, ndr)" e altri tre nomi che non sono tra i 40 indagati resi noti ieri".
Marino: "Abbiamo respinto pressioni" - "Il fatto che queste persone cercassero di fare pressione, tentando vie di accesso, è chiaro perché questa amministrazione ha sbarrato le porte a chiunque volesse influenzarla in qualsiasi modo" commenta in proposito il sindaco Marino a la Stampa. Marino difende anche l’assessore alla Casa Ozzimo, indagato: "Ho conosciuto Daniele per la sua forza nell'imporre la legalità".
M5S: "Sciogliere Comune per mafia" - La vede diversamente invece il Movimento 5 Stelle, che nel corso di una conferenza ha annunciato: "Chiediamo ufficialmente un incontro al Prefetto nelle prossime ore perché il Comune di Roma venga sciolto per mafia. Ci sono tutti i presupposti". "Gli incapaci - ha aggiunto Di Battista - sono colpevoli quanto i delinquenti perche' credono di poter comandare e invece sono
comandati", e quindi Marino "per incapacita' non e' degno di fare il sindaco a Roma".
Indagini sulla Regione - Per quanto riguarda la Regione, l'obiettivo degli investigatori è quello di stabilire il livello di infiltrazione che il gruppo capeggiato da Massimo Carminati è riuscito a raggiungere con l'attuale amministrazione regionale e con quella precedente.
Carminati non risponde al gip - Intanto oggi è stata la giornata degli interrogatori di garanzia per 14 dei 28 indagati finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta. Di questi, solo uno, l'ex ad di Ama Franco Panzironi, ha risposto alle domande del gip Flavia Costantini, respingendo le accuse e fornendo una versione dei fatti ritenuta dagli inquirenti per niente convincente. Tutti gli altri, a cominciare da Massimo Carminati, e anche Luca Odevaine, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Alemanno lascia cariche in Fdi - Tra gli indagati anche l’ex sindaco Alemanno che, in una lettera alla leader di Fdi-An Giorgia Meloni, comunica la sua "irrevocabile decisione di autosospendermi da tutti gli organi del Partito, fino a quando la mia posizione non sarà pienamente e positivamente chiarita".
Cantone: "Roma crocevia di interessi mafiosi" - Commenta l'inchiesta a Sky TG24 il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: "E' una vicenda inquietante, che mette insieme criminalità e istituzioni, Roma è il crocevia di interessi mafiosi".
Boldrini: "Manifesto totale sdegno" - Sulla vicenda interviene anche la presidente della Camera Boldrini: "Manifesto totale sdegno. Bisogna fare quanto prima chiarezza, chi ha responsabilità deve renderne conto quanto prima".
Orfini: "Una vicenda agghiacciante" - Sulla stessa linea il commento del presidente del Pd Matteo Orfini: "Una vicenda agghiacciante per il sistema criminale che emerge e le responsabilità della politica. Emerge a Roma un partito da rifondare e ricostruire su basi nuove".
Parlava così Salvatore Buzzi, uno degli uomini che secondo gli inquirenti facevano parte dell'organizzazione criminale capeggiata da Carminati, nel 2013, in una conversazione intercettata dai carabinieri, in cui svela i metodi del gruppo che, secondo gli inquirenti, avrebbe messo le mani sulla Capitale. Ed è lo stesso Buzzi, presidente di alcune
cooperative sociali, che in un’altra conversazione dice: "Tu c’hai idea di quanto ci guadagno con gli immigrati?".
La ricerca di contatti con Marino - Dalle intercettazioni emerge anche l’interesse della Cupola a stringere rapporti con la Regione e con la giunta Marino, dopo le elezioni. "E mo' vedemo Marino, poi ce pijiamo 'e misure con Marino", dice sempre Buzzi in un'intercettazione. "Se vinceva Alemanno ce l'avevamo tutti comprati", continua l'indagato, che però conta di avere buone carte anche nel Pd. "C'avemo Ozzimo - dice - (Daniele, poi nominato assessore alla Casa indagato e ieri dimessosi, ndr)" e altri tre nomi che non sono tra i 40 indagati resi noti ieri".
Marino: "Abbiamo respinto pressioni" - "Il fatto che queste persone cercassero di fare pressione, tentando vie di accesso, è chiaro perché questa amministrazione ha sbarrato le porte a chiunque volesse influenzarla in qualsiasi modo" commenta in proposito il sindaco Marino a la Stampa. Marino difende anche l’assessore alla Casa Ozzimo, indagato: "Ho conosciuto Daniele per la sua forza nell'imporre la legalità".
M5S: "Sciogliere Comune per mafia" - La vede diversamente invece il Movimento 5 Stelle, che nel corso di una conferenza ha annunciato: "Chiediamo ufficialmente un incontro al Prefetto nelle prossime ore perché il Comune di Roma venga sciolto per mafia. Ci sono tutti i presupposti". "Gli incapaci - ha aggiunto Di Battista - sono colpevoli quanto i delinquenti perche' credono di poter comandare e invece sono
comandati", e quindi Marino "per incapacita' non e' degno di fare il sindaco a Roma".
Indagini sulla Regione - Per quanto riguarda la Regione, l'obiettivo degli investigatori è quello di stabilire il livello di infiltrazione che il gruppo capeggiato da Massimo Carminati è riuscito a raggiungere con l'attuale amministrazione regionale e con quella precedente.
Carminati non risponde al gip - Intanto oggi è stata la giornata degli interrogatori di garanzia per 14 dei 28 indagati finiti in carcere nell'ambito dell'inchiesta. Di questi, solo uno, l'ex ad di Ama Franco Panzironi, ha risposto alle domande del gip Flavia Costantini, respingendo le accuse e fornendo una versione dei fatti ritenuta dagli inquirenti per niente convincente. Tutti gli altri, a cominciare da Massimo Carminati, e anche Luca Odevaine, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Alemanno lascia cariche in Fdi - Tra gli indagati anche l’ex sindaco Alemanno che, in una lettera alla leader di Fdi-An Giorgia Meloni, comunica la sua "irrevocabile decisione di autosospendermi da tutti gli organi del Partito, fino a quando la mia posizione non sarà pienamente e positivamente chiarita".
Cantone: "Roma crocevia di interessi mafiosi" - Commenta l'inchiesta a Sky TG24 il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: "E' una vicenda inquietante, che mette insieme criminalità e istituzioni, Roma è il crocevia di interessi mafiosi".
Boldrini: "Manifesto totale sdegno" - Sulla vicenda interviene anche la presidente della Camera Boldrini: "Manifesto totale sdegno. Bisogna fare quanto prima chiarezza, chi ha responsabilità deve renderne conto quanto prima".
Orfini: "Una vicenda agghiacciante" - Sulla stessa linea il commento del presidente del Pd Matteo Orfini: "Una vicenda agghiacciante per il sistema criminale che emerge e le responsabilità della politica. Emerge a Roma un partito da rifondare e ricostruire su basi nuove".