I sanitari dell’ospedale Spallanzani di Roma, nel bollettino medico, hanno reso noto che l’uomo ha ancora la febbre ma “non presenta nuovi sintomi caratteristici della malattia”. La cura sperimentale, iniziata ieri, è “finora ben tollerata”
Il medico di Emergency affetto da Ebola è stabile, “cammina ed è autonomo”, ma ha ancora febbre a 38,5 gradi. Tuttavia “'non presenta nuovi sintomi caratteristici della malattia, in particolare segni emorragici”. Lo hanno reso noto i medici dell’ospedale Spallanzani di Roma leggendo il bollettino medico. L'uomo, volontario di Emergency in Sierra Leone, ha cominciato ieri il trattamento sperimentale che è stato ben tollerato e che proseguirà “fino a due settimane a seconda delle condizioni del paziente”. L'Aifa nelle ultime ore ha autorizzato anche l'uso di un sesto farmaco che i medici decideranno se e come utilizzare.
“Cura sperimentale ben tollerata” - Il farmaco utilizzato è stato ottenuto con una procedura speciale per l'importazione dei farmaci non registrati, hanno reso noto i medici dello Spallanzani in un incontro stampa per la lettura del bollettino medico. “La stessa procedura continuerà a garantire l'approvvigionamento del farmaco fino al completamento del ciclo terapeutico". Il paziente, inoltre, "è monitorato per la funzionalità cardiaca, epatica e renale per identificare precocemente l'eventuale comparsa di effetti avversi al trattamento". Inoltre, l'unità farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità, rilevano i sanitari, "ha fornito tutta l'assistenza possibile e ha condiviso le scelte effettuate". Sempre al fine di garantire "la maggiore tranquillità degli operatori, nonché la sicurezza nella gestione del paziente - concludono i sanitari - l'Istituto ha destinato una task force di personale particolarmente esperto esclusivamente all'assistenza del paziente infetto".
“Cura sperimentale ben tollerata” - Il farmaco utilizzato è stato ottenuto con una procedura speciale per l'importazione dei farmaci non registrati, hanno reso noto i medici dello Spallanzani in un incontro stampa per la lettura del bollettino medico. “La stessa procedura continuerà a garantire l'approvvigionamento del farmaco fino al completamento del ciclo terapeutico". Il paziente, inoltre, "è monitorato per la funzionalità cardiaca, epatica e renale per identificare precocemente l'eventuale comparsa di effetti avversi al trattamento". Inoltre, l'unità farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità, rilevano i sanitari, "ha fornito tutta l'assistenza possibile e ha condiviso le scelte effettuate". Sempre al fine di garantire "la maggiore tranquillità degli operatori, nonché la sicurezza nella gestione del paziente - concludono i sanitari - l'Istituto ha destinato una task force di personale particolarmente esperto esclusivamente all'assistenza del paziente infetto".