In un nuovo sopralluogo emerso anche un telo agricolo forse usato per avvolgere il corpo della donna, rinvenuto il 18 ottobre nel canale Mersa. Ispezionata anche la serra del marito, che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto
Elena Ceste potrebbe essere stata portata già morta nel canale Mersa. Secondo alcune indiscrezioni di stampa la procura si starebbe orientando verso questa ipotesi. Si propenderebbe per questa ricostruzione perché la donna è stata trovata in una posizione che farebbe pensare che qualcuno l’abbia sistemata sotto i rovi.
Quattro i sopralluoghi effettuati sinora e ancora oggi sono stati rinvenuti altri resti della 37enne madre di 4 figli, scomparsa il 24 gennaio scorso e il cui corpo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione il 18 ottobre a poco più di un chilometro dalla sua casa di Costigliole d’Asti. Ritrovato anche un telo agricolo che potrebbe essere stato usato per avvolgere il corpo. La famiglia, intanto chiede silenzio e ribadisce di non credere all’idea del suicidio.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. "Sono in corso verifiche su tutti gli elementi raccolti in questi nove mesi" è la versione ufficiale degli investigatori, che oggi pomeriggio si sono presentati a casa di Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste. Un vero e proprio sopralluogo, che si è soffermato in particolare sulla serra dell'uomo, che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, per la scomparsa e la morte della donna da cui ha avuto quattro figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni.
L'autopsia eseguita sabato scorso non ha stabilito le cause della morte. "Le condizioni dei resti erano tali da non consentire di rilevare tracce chiare di violenza", è stato il primo responso degli esperti, che sin qui sono stati in grado di escludere soltanto la presenza di ferite da fuoco e da arma da taglio. Così, mentre dal rio Mersa continuano a emergere resti di Elena Ceste, si attende l'esito degli esami tossicologici e istologici, ultimo appiglio a cui aggrappare le speranze di far luce ai tanti perché di questa triste vicenda.
Quattro i sopralluoghi effettuati sinora e ancora oggi sono stati rinvenuti altri resti della 37enne madre di 4 figli, scomparsa il 24 gennaio scorso e il cui corpo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione il 18 ottobre a poco più di un chilometro dalla sua casa di Costigliole d’Asti. Ritrovato anche un telo agricolo che potrebbe essere stato usato per avvolgere il corpo. La famiglia, intanto chiede silenzio e ribadisce di non credere all’idea del suicidio.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. "Sono in corso verifiche su tutti gli elementi raccolti in questi nove mesi" è la versione ufficiale degli investigatori, che oggi pomeriggio si sono presentati a casa di Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste. Un vero e proprio sopralluogo, che si è soffermato in particolare sulla serra dell'uomo, che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto, per la scomparsa e la morte della donna da cui ha avuto quattro figli di età compresa tra i 6 e i 14 anni.
L'autopsia eseguita sabato scorso non ha stabilito le cause della morte. "Le condizioni dei resti erano tali da non consentire di rilevare tracce chiare di violenza", è stato il primo responso degli esperti, che sin qui sono stati in grado di escludere soltanto la presenza di ferite da fuoco e da arma da taglio. Così, mentre dal rio Mersa continuano a emergere resti di Elena Ceste, si attende l'esito degli esami tossicologici e istologici, ultimo appiglio a cui aggrappare le speranze di far luce ai tanti perché di questa triste vicenda.