Genova, allerta fino a lunedì. Oltre 200 milioni di danni

Cronaca

I cittadini si rimboccano le maniche dopo l'alluvione. E tornano gli "angeli del fango". Bagnasco sui luoghi del disastro: "La città reagisce, ma bisogna fare le opere". La protezione civile: errori di valutazione. Inviate foto e video

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Strade di nuovo allagate da un'altra tempesta di pioggia, tuoni e fulmini, due linee ferroviarie interrotte dalle frane, frazioni isolate, altre case evacuate (100 sfollati). Resta molto critica e preoccupante per le pessime previsioni meteo la situazione a Genova e nei comuni vicini, colpiti giovedì notte dalla devastante alluvione che ha ucciso l'infermiere Antonio Campanella e devastato un largo pezzo della città (tutte le foto - LA MAPPA - i video).

Burlando: danni per 200 milioni - Sale il bilancio dei danni, ora stimati in 300 milioni (200 per la parte pubblica, ha detto il governatore Burlando, oltre 100 per quella privata, dicono le associazioni di categoria) e cresce la paura per una seconda alluvione che potrebbe arrivare nelle prossime ore. L'Arpal ha emesso un bollettino che annuncia nuove, forti precipitazioni da sabato sera fino a lunedì e la Protezione civile ha emanato una nuova Allerta 2, il massimo grado del rischio, fino a lunedì alle ore 24. Restano chiusi parchi, cimiteri, impianti sportivi. Resteranno chiuse lunedì le scuole di ogni ordine e grado. Non solo a Genova, ma anche nelle province della Spezia e Savona.

Gabrielli: "Qualcuno ha sbagliato" - Il responsabile della protezione civile Franco Gabrielli conferma infatti che "siamo ancora in piena emergenza", e ammette: "Nelle previsioni qualcuno ha sbagliato, ma non crocifiggo i previsori" (VIDEO).

Tornano "gli angeli del fango" - L'attenzione della protezione civile, che ha anche il sostegno dei pontieri dell'Esercito arrivati da Piacenza, si sposta anche a Levante e alle spalle del capoluogo, colpiti da altre precipitazioni che hanno fatto esondare ancora l'Entella a Chiavari e portato al limite il Boate a Rapallo, poi torna a Genova. Dove il sole ha spinto migliaia di giovani, nuovi e vecchi "angeli del fango", ad aiutare residenti e commercianti nello sfibrante tentativo di provare a tornare alla normalità (FOTO e VIDEO).

La visita di Bagnasco - Ha cercato di portare conforto alla sua città il presidente della Cei Angelo Bagnasco, che ha lasciato il Sinodo sulla famiglia per andare a vedere la disperazione. "Non abbiamo più le forze per ricominciare" gli ha detto piangendo una donna schiacciata dalla terza alluvione. "Raccogliete soldi per noi" gli ha invece urlato una commerciante. "Genova reagisce ma non basta - ha replicato Bagnasco -. Bisogna fare le opere" (VIDEO). Anche lui, come ieri il premier, è stupito dai ritardi: "è vergognoso che le burocrazie, di qualsiasi tipo, blocchino fondi necessari per questi problemi". Intanto la Cei ha stanziato un milione.

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