Mose, Galan chiede patteggiamento. Sì dei pm ai domiciliari

Cronaca
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I legali dell’ex governatore del Veneto, arrestato per corruzione, propongono una pena a 2 anni e 10 mesi di reclusione e una confisca per 2,6 milioni. La Procura ha accolto la richiesta, ritenendola “congrua”, e l’ha inviata al Gip per la decisione

I legali di Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto ed ex ministro (Forza Italia) in carcere a Opera con l’accusa di corruzione per l’inchiesta sul Mose, hanno chiesto il patteggiamento a 2 anni e 10 mesi di reclusione e una confisca per 2,6 milioni di euro. L'istanza è stata presentata alla procura di Venezia. I difensori hanno inoltre chiesto i domiciliari per l'ex governatore veneto. La Procura ha accolto la proposta, dando parere favorevole ai domiciliari, e l’ha inviata al Gip per la decisione.

I pm accolgono la richiesta di patteggiamento: pena congrua - Per la Procura della Repubblica, di Venezia che ha accolto la richiesta di Galan, l'ipotesi di pena è congrua. "La sanzione complessiva risponde infatti – secondo il Procuratore Luigi Delpino e il procuratore aggiunto Carlo Nordio - al fondamentale criterio di rieducazione contenuto nell'Art. 27 della Costituzione, e ai criteri di ragionevolezza ed economia processuale che hanno ispirato il legislatore a introdurre l'istituto del patteggiamento". La comunicazione della richiesta di patteggiamento da parte di Giancarlo Galan è stata fatta con una nota congiunta a firma del Procuratore capo Luigi Delpino e del Procuratore aggiunto Carlo Nordio. “Questa procura ha inoltrato l'istanza all'ufficio del Gip esprimendo parere favorevole in ragione della congruità della pena, della carcerazione preventiva già sofferta e del suo proseguimento domiciliare" scrivono i magistrati.

Probabilmente ai domiciliari già oggi - Giancarlo Galan potrebbe essere posto ai domiciliari già oggi. Finora è sempre stata questa la 'prassi' seguita dal Gip per gli arrestati che hanno chiesto di patteggiare e, secondo quanto si apprende, la linea dovrebbe essere seguita anche per Galan. Di fatto il vero passaggio giudiziario si avrà in un secondo momento, quando i legali dell'ex ministro saranno davanti al giudice e ai pm per entrare nel merito del patteggiamento e valutarne la congruità. Per l'inchiesta Mose sono una ventina i patteggiamenti attesi per il 16 ottobre, sul totale di 35 indagati. Uno solo finora è stato respinto, quello dell'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (pena incongrua), il primo a chiederlo dopo che era stato ai domiciliari per finanziamento illecito dei partiti.

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