Onu: "1900 morti nel Mediterraneo. Italia non resti sola"

Cronaca

Le cifre date dall'Unhcr riguardano il solo 2014. Le Nazioni Unite: "Non dovrebbe esser lasciato a un solo Paese il compito di far fronte al massiccio flusso di migranti". Sale a 24 il numero delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia

"Non dovrebbe esser lasciato a un solo Paese il compito di far fronte al massiccio flusso di migranti". E' netto il commento del portavoce dell'Onu Stephane Dujarric sull'emergenza sbarchi. Dujarric, in particolare, invoca uno "sforzo internazionale".
Le sue parole arrivano subito dopo la diffusione delle cifre drammatiche dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), secondo cui dall'inizio dell'anno, 1.889 persone sono morte nel Mediterraneo mentre cercavano di giungere in Europa in modo irregolare, 1.600 delle quali dall'inizio di giugno.
Di fronte alla drammatica situazione alle frontiere marittime dell'Europa, secondo l'Unhcr serve "un'azione urgente e concertata a livello europeo che preveda il rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo".

Vertice Italia-Europa a Roma -
Intanto, a Roma, si è svolto un "incontro tecnico" tra le autorità italiane e i rappresentanti della Commissione Ue e di Frontex per identificare "le modalità con cui meglio assistere" l'Italia sul fronte immigrazione. Ad annunciarlo, nelle ore scorse era stato il portavoce della commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem. "I risultati della riunione di oggi - aveva aggiunto il portavoce - saranno discussi nell'incontro di mercoledì tra Alfano e Malmstroem" a Bruxelles.

Incontro Napolitano - Alfano - E sempre nella serata di martedì il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha incontrato il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il presidente della Repubblica - si è appreso da fonti vicine al Colle - ha espresso "vivo apprezzamento" per le proposte sul tema del crescente flusso migratorio verso l'Europa, illustrategli dal ministro.

Sale il numero delle vittime del naufragio nel Canale di Sicilia - E nel frattempo si aggrava il bilancio delle vittime del naufragio di un barcone avvenuto nel Canale di Sicilia nella notte tra domenica e lunedì. Le navi della Marina Militare, che hanno lavorato per cercare i dispersi, hanno recuperato 24 corpi senza vita. I superstiti, che sono stati portati ad Augusta, sono 364.
Il peschereccio si sarebbe rovesciato per le cattive condizioni del mare. Le ricerche sono state condotte dal pattugliatore Foscari e dalla corvetta Fenice della Marina Militare, insieme alla motovedetta della Capitaneria di porto Fiorillo. Secondo una nota della Marina, sono circa 4mila i migranti salvati tra venerdì e domenica in diversi soccorsi effettuati nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.

Fermato presunto scafista gommone - La polizia di Stato, intanto, ha fermato un uomo originario del Gambia: è accusato di essere lo scafista del gommone, soccorso domenica, sul quale c'erano 18 migranti morti e 97 sopravvissuti. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Ragusa e ipotizza, oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche il reato di morte come conseguenza di un altro delitto. Dagli esami medico legali sui cadaveri, poi, emerge che alcune delle 18 persone sarebbero morte per le ferite riportate durante l'imbarco sul gommone in Libia. Sono state rilevate, infatti, fratture letali alla testa e alla colonna vertebrale che sarebbero state procurate da violenti colpi sferrati con delle spranghe. Gli altri migranti sarebbero deceduti per asfissia in sommersione: praticamente, schiacciati da altre persone, sarebbero annegati nei pochi decimetri di miscela di acqua e carburante che si era accumulata sullo scafo del gommone. Alcuni sarebbero caduti in acqua. Sarebbero tra 200 e 250, invece, i morti per un altro tragico naufragio, avvenuto venerdì al largo della Libia. Alcuni cadaveri, circa 170, sono stati spinti dalle acque su una spiaggia lungo la costa a est di Tripoli.

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