La finta "non vedente" è finita nel mirino della Gdf dopo l'incidente che l'ha vista protagonista al volante della propria auto. Le indagini hanno permesso di accertare che da luglio 2008 ha intascato indennità non dovute per oltre 60mila euro. VIDEO
Prima la condanna del tribunale per guida in stato di ebbrezza, poi la denuncia per truffa ai danni dello Stato con sequestro di un immobile di sua proprietà. La falsa "non vedente" è finita nel mirino della Guardia di finanza di Bergamo dopo il sinistro stradale che l'aveva vista protagonista al volante della propria auto: le indagini partite da quell'incidente hanno permesso di accertare che la donna, vistasi riconosciuta la sua presunta invalidità, da luglio 2008 ha intascato dall'Inps pensioni e varie indennità non dovute per oltre 60mila euro.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la donna era riuscita ad indurre in errore le competenti Commissioni sanitarie che le avevano riconosciuto dapprima lo status di "non vedente parziale" e in seguito "totale". "Cecità civile" che peraltro non le inibiva tutta una serie di normali gesti della vita quotidiana assolutamente incompatibili con tale handicap, compresa la guida.
Al termine delle indagini i finanzieri hanno così sottoposto a sequestro preventivo un immobile riconducibile alla donna, denunciata per truffa aggravata e continuata ai danni dell'Inps: la misura patrimoniale è finalizzata a garantire la successiva "confisca per equivalente" prevista nei confronti di chi si rende responsabile di abusi nel conseguimento di fondi pubblici e parametrata alle somme indebitamente percepite.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la donna era riuscita ad indurre in errore le competenti Commissioni sanitarie che le avevano riconosciuto dapprima lo status di "non vedente parziale" e in seguito "totale". "Cecità civile" che peraltro non le inibiva tutta una serie di normali gesti della vita quotidiana assolutamente incompatibili con tale handicap, compresa la guida.
Al termine delle indagini i finanzieri hanno così sottoposto a sequestro preventivo un immobile riconducibile alla donna, denunciata per truffa aggravata e continuata ai danni dell'Inps: la misura patrimoniale è finalizzata a garantire la successiva "confisca per equivalente" prevista nei confronti di chi si rende responsabile di abusi nel conseguimento di fondi pubblici e parametrata alle somme indebitamente percepite.