Scontri Coppa Italia: Esposito gravissimo ma cosciente
CronacaSono peggiorate le condizioni del giovane tifoso del Napoli, in ospedale dallo scorso 3 maggio, dopo essere rimasto ferito all'esterno dello stadio. Uno zio: "Il suo cuore batte ancora, ma abbiamo poco tempo". Forze dell'ordine in allerta a Roma
Sono improvvisamente peggiorate le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, che si trova adesso cosciente, ma sedato e in condizioni gravissime nel reparto di rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma.
Il giovane, ricoverato da quel giorno, è stato più volte operato, l'ultima solo alcuni giorni fa. Ma nelle ultime ore le sue condizioni sarebbero "repentinamente peggiorate" a causa di un’improvvisa infezione polmonare.
“Resto qui fino all'ultimo, non me ne vado", ha detto la madre del giovane uscendo dalla sala di rianimazione nella mattinata di martedì 24 giugno. Uno zio di Ciro ha smentito la notizia della sua morte: "Ciro è ancora vivo e il suo cuore batte ancora. Abbiamo poco tempo e tutti i parenti e amici vogliono salutarlo per l'ultima volta".
“Ciro è mantenuto in vita dai macchinari, purtroppo è gravissimo e la situazione è disperata”, ha riferito invece l’avvocato di Esposito, Angelo Pisani. "Siamo tutti più vicini a Ciro, più che mai. La partita più importante da vincere oggi è quella di Ciro contro la morte. Secondo quanto ho appreso dall'ospedale Gemelli, il quadro clinico di Ciro ha subito un fortissimo peggioramento e le condizioni del ragazzo sono gravissime".
Per gli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, e per il ferimento di Ciro Esposito, in fin di vita al Gemelli, è attualmente detenuto per l'accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis. Secondo gli inquirenti, l'ultrà romanista avrebbe fatto fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, nel corso di una rissa scoppiata dopo che De Santis, assieme ad altre tre persone, aveva provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus con lanci di oggetti e fumogeni.
Con l'aggravarsi delle condizioni di Esposito, le forze dell'ordine sono entrate in allerta nella Capitale per l'eventuale arrivo di gruppi isolati di tifosi napoletani. Si temono raid e vendette nei confronti della tifoseria romanista.
Il giovane, ricoverato da quel giorno, è stato più volte operato, l'ultima solo alcuni giorni fa. Ma nelle ultime ore le sue condizioni sarebbero "repentinamente peggiorate" a causa di un’improvvisa infezione polmonare.
“Resto qui fino all'ultimo, non me ne vado", ha detto la madre del giovane uscendo dalla sala di rianimazione nella mattinata di martedì 24 giugno. Uno zio di Ciro ha smentito la notizia della sua morte: "Ciro è ancora vivo e il suo cuore batte ancora. Abbiamo poco tempo e tutti i parenti e amici vogliono salutarlo per l'ultima volta".
“Ciro è mantenuto in vita dai macchinari, purtroppo è gravissimo e la situazione è disperata”, ha riferito invece l’avvocato di Esposito, Angelo Pisani. "Siamo tutti più vicini a Ciro, più che mai. La partita più importante da vincere oggi è quella di Ciro contro la morte. Secondo quanto ho appreso dall'ospedale Gemelli, il quadro clinico di Ciro ha subito un fortissimo peggioramento e le condizioni del ragazzo sono gravissime".
Per gli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, e per il ferimento di Ciro Esposito, in fin di vita al Gemelli, è attualmente detenuto per l'accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis. Secondo gli inquirenti, l'ultrà romanista avrebbe fatto fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, nel corso di una rissa scoppiata dopo che De Santis, assieme ad altre tre persone, aveva provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus con lanci di oggetti e fumogeni.
Con l'aggravarsi delle condizioni di Esposito, le forze dell'ordine sono entrate in allerta nella Capitale per l'eventuale arrivo di gruppi isolati di tifosi napoletani. Si temono raid e vendette nei confronti della tifoseria romanista.