Scajola: "Mai fatto affari coi Matacena". AUDIO

Cronaca

Nell'interrogatorio con i pm depositato al tribunale del Riesame, l'ex ministro assicura di aver agito solo per aiutare Chiara Rizzo e non per interessi economici: "Non sono capace, l'ultima volta che ho comprato una casa ho fatto un casino". VIDEO

Avrebbe agito solo per aiutare Chiara Rizzo, che gli risultava essere in grandi difficoltà economiche, Claudio Scajola, detenuto a Regina Coeli con l’accusa di aver cercato di favorire la latitanza del marito di lei Amedeo Matacena. E’ quanto afferma l’ex ministro nell'interrogatorio con i pm che era stato secretato e che è stato depositato al Tribunale del riesame di Reggio Calabria.
Scajola esclude categoricamente di aver avuto interessi economici che lo legavano ai Matacena: "Non ho mai fatto affari con nessuno perché non ne sono capace. L'ultima volta che ho comprato una casa ho fatto un casino. E poi vado a fare affari con loro...".

Scajola esclude anche di aver mai chiesto che gli fosse mantenuta la scorta e di aver usato la scorta per aiutare o accompagnare Chiara Rizzo.
L'ex ministro sottolinea inoltre di avere mai avuto rapporti di alcun tipo con la criminalità organizzata.
In riferimento alla telefonata con la donna in cui le dice di fare una scelta, poi, Scajola spiega di essere stato "molto duro nel dirle quale era secondo me la via che avrebbe dovuto scegliere e cioè il marito sarebbe dovuto venire qua. Avrebbe sofferto ma comunque il marito latitante è peggio che in prigione".

Sull'ipotesi poi di aver cercato di far fuggire Matacena in Libano: "In relazione all'intero evolversi della vicenda legata al presunto riconoscimento dell'asilo politico in Libano a favore di Matacena - dice Scajola - intendo sottolineare che sono riferimenti verbali che non si sono mai tradotti in nulla di concreto come risulta dal fatto che non ho mai parlato con Gemayel di tale ipotesi di progetto. La Rizzo si lamenta con me per non averci mai creduto".

Il tribunale del Riesame dovrebbe decidere venerdì 13 giugno sulla richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Scajola. Lo stesso giorno dovrebbe arrivare anche la risposta per Chiara Rizzo, detenuta nel carcere reggino di Arghillà.

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