Il presunto errore durante una procedura di fecondazione assistita a Roma risalirebbe al 4 dicembre. Il sospetto della donna in cui l'inseminazione non ha avuto successo: "Se gli embrioni scambiati sono miei i bimbi sono miei e di mio marito"
Presto si saprà la verità sul caso dei presunti embrioni scambiati durante una procedura di fecondazione assistita all'ospedale Pertini di Roma: nel corso di una riunione-fiume tra la direzione della Asl, la commissione regionale d'inchiesta e gli esperti inviati dal ministero della Salute si è deciso di procedere a una comparazione tra il Dna delle quattro coppie che si sono sottoposte al trattamento lo scorso 4 dicembre al Pertini e il materiale genetico conservato al Sant'Anna di Roma. Lì dove, cioè, a seguito di una villocentesi, a una delle quattro coppie è stato detto di essere sì in dolce attesa di due gemelli, ma che essi non avevano nulla di geneticamente compatibile con loro. In sostanza: la donna era incinta dei gemelli di qualcun altro.
Madre biologica: i bimbi li voglio io - Delle 4 coppie che il 4 dicembre si sono sottoposte a fecondazione assistita, in una l'inseminazione non ha avuto successo. E dalle colonne del Messaggero interviene proprio la "madre mancata". La donna, di 36 anni, non riesce a darsi pace. "Non voglio essere scambiata per una matta che non riesce ad avere figli e quindi vuole quelli degli altri - dice nell'intervista - Desidero solo che sia tutto chiaro. Voglio sapere se gli embrioni dello scambio sono miei o no. Se sono miei è ovvio che anche i bimbi sono miei e di mio marito. Non potrei vivere con l'idea o il sospetto che ci sono i miei bambini in giro per l'Italia". E aggiunge: "Eravamo quattro aspiranti mamme. Ora tre sono incinte e io no. Se lo scambio degli embrioni è avvenuto tra due delle mamme ora incinte, possono scambiarsi i figli dopo la nascita. Io, invece, che do in cambio? Comunque non c'è legge che tenga: se gli embrioni sono miei, i piccoli li voglio", dichiara la donna, che ha dato mandato all'avvocato Pietro Nicotera di presentare oggi una denuncia alla Procura di Roma affinché si accertino eventuali errori o omissioni.
Intanto, da parte sua, la madre vittima dell'errore, anche dopo aver scoperto di aspettare gemelli non geneticamente compatibili, ha deciso di tenere i figli. VIDEO
Ipotesi errore per esami simultanei -Per quanto riguarda il presunto errore, due procedure di inseminazione artificiale per due coppie differenti quasi simultanee e la beffa di un cognome troppo simile potrebbero essere alla base dello scambio di embrioni.
Madre biologica: i bimbi li voglio io - Delle 4 coppie che il 4 dicembre si sono sottoposte a fecondazione assistita, in una l'inseminazione non ha avuto successo. E dalle colonne del Messaggero interviene proprio la "madre mancata". La donna, di 36 anni, non riesce a darsi pace. "Non voglio essere scambiata per una matta che non riesce ad avere figli e quindi vuole quelli degli altri - dice nell'intervista - Desidero solo che sia tutto chiaro. Voglio sapere se gli embrioni dello scambio sono miei o no. Se sono miei è ovvio che anche i bimbi sono miei e di mio marito. Non potrei vivere con l'idea o il sospetto che ci sono i miei bambini in giro per l'Italia". E aggiunge: "Eravamo quattro aspiranti mamme. Ora tre sono incinte e io no. Se lo scambio degli embrioni è avvenuto tra due delle mamme ora incinte, possono scambiarsi i figli dopo la nascita. Io, invece, che do in cambio? Comunque non c'è legge che tenga: se gli embrioni sono miei, i piccoli li voglio", dichiara la donna, che ha dato mandato all'avvocato Pietro Nicotera di presentare oggi una denuncia alla Procura di Roma affinché si accertino eventuali errori o omissioni.
Intanto, da parte sua, la madre vittima dell'errore, anche dopo aver scoperto di aspettare gemelli non geneticamente compatibili, ha deciso di tenere i figli. VIDEO
Ipotesi errore per esami simultanei -Per quanto riguarda il presunto errore, due procedure di inseminazione artificiale per due coppie differenti quasi simultanee e la beffa di un cognome troppo simile potrebbero essere alla base dello scambio di embrioni.