Camorra, preso a Nizza il superlatitante Lo Russo

Cronaca
Antonio Lo Russo, figlio del boss Salvatore capo dell'omonimo clan

Il boss era ricercato dal 2010. Ha una condanna in primo grado a 20 anni per associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Più volte è stato fotografato a bordo campo durante le partite del Napoli

E' stato arrestato a Nizza, dai carabinieri di Napoli, il superlatitante della camorra Antonio Lo Russo, 33 anni. La cattura è avvenuta nella serata di martedì 15, al termine di indagini dei carabinieri, coordinate dai pm della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli e svolte d'intesa con l'Interpol e la gendarmeria francese.

Ricercato dal 2010 -
Lo Russo è ritenuto elemento di rilievo dell'omonimo clan insediato nell'area di Miano, era ricercato dal 2010: su di lui pende una condanna in primo grado a 20 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Insieme a lui è stato arrestato il cugino Carlo, detto "Lellé", ricercato per tentativo di omicidio.

A bordo campo durante alcune partite del Napoli -
Il boss finito in manette è noto anche per essere un acceso tifoso del Napoli: prima di finire nella lista dei 100 latitanti più ricercati dalle forze dell'ordine non si perdeva una partita della sua squadra del cuore. Alcune foto, infatti, lo ritraggono a bordo campo, con tanto di pettorina gialla. Il presidente della Società Calcio Napoli, Aurelio de Laurentiis, spiegò che Lo Russo aveva avuto un accredito per accedere al terreno di gioco dalla ditta che curava la manutenzione del manto erboso.

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