I vescovi intervengono sulla decisione della Consulta: "La storia ha dimostrato che non tutto ciò che è fattibile giova al genere umano". Poi esprimono "gravi interrogativi" sulla sentenza di Grosseto su un matrimonio tra persone dello stesso sesso
Una sentenza "choc", "folle", "sconcertante". Il mondo cattolico non usa mezzi termini nel commentare la decisione della Corte costituzionale che apre le porte alla fecondazione eterologa. Il Vaticano esprime "dispiacere e sconcerto" perché vengono messi a rischio i diritti, soprattutto per i nascituri. Per la Cei, invece, "viene affermato un non meglio precisato diritto al figlio o diritto alla genitorialità, col rischio di confondere o, peggio, identificare il piano dei desideri con il piano dei diritti, sottacendo che il figlio è una persona da accogliere e non l'oggetto di una pretesa resa possibile dal progresso scientifico".
Cei: Si snatura concetto paternità e maternità - I vescovi italiani confermano "il necessario rispetto" per la decisione della Corte Costituzionale ma al tempo stesso sottolineano come la decisione della Corte "cambi e snaturi il concetto e l'esperienza di paternità e di maternità, che sono elementi preziosi per l'unità profonda e inviolabile della coppia". Inoltre, "si determina un pericoloso vuoto normativo nel quale rischia di essere legittimata ogni tecnica di riproduzione umana" e "come ha dimostrato la storia - aggiunge la Cei - non tutto ciò che è fattibile giova al genere umano".
La storia di una madre: fino in Grecia per l'eterologa - E ai microfoni di SKy TG24 una madre racconta la sua storia. "Nel 2010 io e mio marito ci siamo rivolti in Grecia per la fecondazione assistita eterologa da cui è nato nostro figlio affetto da una malattia genetica rara. Malattia che in laboratorio si sarebbe dovuta notare. Questo centro - spiega la donna - ce l'hanno consigliato medici italiani perché la Legge 40 vieta in Italia le tecniche eterologhe, però i ginecologi italiani hanno i loro centri esteri". E aggiunge: "Nostro figlio è vittima di una Legge 40 che ci ha discriminati obbligandoci ad emigrare all'estero". VIDEO
Legge 40: cosa cambia? - Con la sentenza del 9 aprile, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto di accesso alla fecondazione eterologa per le coppie in cui ci sia un problema di infertilità assoluta, le cose sono però cambiate. Ecco come: video
Gay: Cei, pericolosa fuga in avanti iscrizione nozze estere - I vescovi italiani, infine, esprimono "gravi interrogativi e non poche riserve" sulla decisione del Tribunale di Grosseto che ha disposto la trascrizione, nei registri di stato civile del Comune, di un matrimonio contratto all'estero fra persone dello stesso sesso: "Il matrimonio - afferma la Cei - è l'unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli. Il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico".
Cei: Si snatura concetto paternità e maternità - I vescovi italiani confermano "il necessario rispetto" per la decisione della Corte Costituzionale ma al tempo stesso sottolineano come la decisione della Corte "cambi e snaturi il concetto e l'esperienza di paternità e di maternità, che sono elementi preziosi per l'unità profonda e inviolabile della coppia". Inoltre, "si determina un pericoloso vuoto normativo nel quale rischia di essere legittimata ogni tecnica di riproduzione umana" e "come ha dimostrato la storia - aggiunge la Cei - non tutto ciò che è fattibile giova al genere umano".
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