Al via il processo di appello bis per il delitto della 26enne uccisa nel 2007. L'ex fidanzato torna davanti ai giudici dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione di secondo grado. La Corte deve decidere se ammettere nuovi accertamenti
A quasi sette anni dall'omicidio non ha ancora un volto e un nome l'assassino di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007 (le tappe).
Per la mamma Rita, accompagnata dal marito e dal loro legale, l'avvocato Gianluigi Tizzoni, è stata ''un'emozione'' tornare nell'aula di giustizia dove mercoledì 9 aprile è iniziato il nuovo processo d’appello. "Oggi, dopo 7 anni, è il giorno della verità. Sono speranzosa e ho fiducia, ma non cerco un colpevole. Cerco il colpevole", ha spiegato ai giornalisti.
Il processo - Davanti alla terza Corte d’Assise d’Appello di Milano è tornato l'unico imputato, Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, che ha scelto il processo con rito abbreviato (FOTO). E' stato già assolto in primo e secondo grado ma deve affrontare un nuovo giudizio in Appello dopo che la Cassazione ha annullato l'ultima sentenza. L'avvocato Giuseppe Colli, uno dei difensori di Stasi, ha confermato di "essere sempre fiducioso" nell'assoluzione di Alberto.
Pg e parte civile chiedono nuovi accertamenti - Per arrivare a dare un nome all'assassino, dopo la relazione del giudice Barbara Bellerio, presidente della Corte, prima il sostituto procuratore Laura Barbaini, poi l'avvocato di parte civile, Gian Luigi Tizzoni, hanno chiesto il rinnovo parziale del dibattimento sulla scorta di quanto indicato un anno fa dalla Cassazione quando, il 18 aprile, aveva annullato la sentenza di secondo grado. In sostanza sono tre gli accertamenti su cui pg e legale dei Poggi puntano: la ripetizione dell'esperimento della cosiddetta camminata di Stasi sulla scena del crimine, estendendolo anche ai primi due gradini della scala su cui fu trovata senza vita Chiara e che Alberto dice di aver sceso; le analisi, mai effettuate, per individuare il Dna mitocondriale, da un capello castano chiaro trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sui margini delle unghie della ragazza. Infine il terzo accertamento riguarda la bici nera da donna nella disponibilità degli Stasi e di cui è stato chiesto il sequestro alla luce della testimonianza di Franca Bermani, la vicina di casa dei Poggi che aveva raccontato di averne visto una simile appoggiata al muretto della villetta dei Poggi proprio la mattina dell'omicidio.
La vicenda - Chiara Poggi, 26 anni, viene trovata morta nella sua villa in via Pascoli, a Garlasco il 13 agosto 2007. I sospetti degli inquirenti si concentrano subitio su Alberto Stasi, che nel corso degli anni rimane l'unico imputato. Il giovane è stato assolto, "perché il fatto non sussiste", anche dall'accusa di detenzione di materiale pedo-pornografico.
Le tappe della vicenda: guarda il video
Per la mamma Rita, accompagnata dal marito e dal loro legale, l'avvocato Gianluigi Tizzoni, è stata ''un'emozione'' tornare nell'aula di giustizia dove mercoledì 9 aprile è iniziato il nuovo processo d’appello. "Oggi, dopo 7 anni, è il giorno della verità. Sono speranzosa e ho fiducia, ma non cerco un colpevole. Cerco il colpevole", ha spiegato ai giornalisti.
Il processo - Davanti alla terza Corte d’Assise d’Appello di Milano è tornato l'unico imputato, Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, che ha scelto il processo con rito abbreviato (FOTO). E' stato già assolto in primo e secondo grado ma deve affrontare un nuovo giudizio in Appello dopo che la Cassazione ha annullato l'ultima sentenza. L'avvocato Giuseppe Colli, uno dei difensori di Stasi, ha confermato di "essere sempre fiducioso" nell'assoluzione di Alberto.
Pg e parte civile chiedono nuovi accertamenti - Per arrivare a dare un nome all'assassino, dopo la relazione del giudice Barbara Bellerio, presidente della Corte, prima il sostituto procuratore Laura Barbaini, poi l'avvocato di parte civile, Gian Luigi Tizzoni, hanno chiesto il rinnovo parziale del dibattimento sulla scorta di quanto indicato un anno fa dalla Cassazione quando, il 18 aprile, aveva annullato la sentenza di secondo grado. In sostanza sono tre gli accertamenti su cui pg e legale dei Poggi puntano: la ripetizione dell'esperimento della cosiddetta camminata di Stasi sulla scena del crimine, estendendolo anche ai primi due gradini della scala su cui fu trovata senza vita Chiara e che Alberto dice di aver sceso; le analisi, mai effettuate, per individuare il Dna mitocondriale, da un capello castano chiaro trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara e sui margini delle unghie della ragazza. Infine il terzo accertamento riguarda la bici nera da donna nella disponibilità degli Stasi e di cui è stato chiesto il sequestro alla luce della testimonianza di Franca Bermani, la vicina di casa dei Poggi che aveva raccontato di averne visto una simile appoggiata al muretto della villetta dei Poggi proprio la mattina dell'omicidio.
La vicenda - Chiara Poggi, 26 anni, viene trovata morta nella sua villa in via Pascoli, a Garlasco il 13 agosto 2007. I sospetti degli inquirenti si concentrano subitio su Alberto Stasi, che nel corso degli anni rimane l'unico imputato. Il giovane è stato assolto, "perché il fatto non sussiste", anche dall'accusa di detenzione di materiale pedo-pornografico.
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