Casalesi, sequestro da 13 mln di euro a ingegnere del clan

Cronaca

Nicola Di Caterino è sotto processo assieme a Nicola Cosentino: sono ritenuti organici alla cosca mafiosa. L'azione della Dia rientra nella strategia investigativa per aggredire i beni della criminalità organizzata

Sequestro di beni per un valore di 13 milioni di euro (foto) all'ex responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale di Casal di Principe, Nicola Di Caterino. Il provvedimento scaturisce dalla precedente attività investigativa svolta dalla Dia, denominata "Il principe e la scheda ballerina": Di Caterino fu infatti coinvolto nelle vicende che ruotano attorno alla realizzazione del centro commerciale 'Il Principe' (mai edificato) di Madonna di Briano e implicato nelle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale del maggio 2007. L'inchiesta portò all'arresto di 57 persone e alla notifica di 70 avvisi di garanzia. Tra i destinatari della prima richiesta di arresto figurava, oltre a Di Caterino, anche Nicola Cosentino, che evitò le manette in quanto parlamentare. Fu poi arresato per la prima volta bel nel marzo 2013; si costituì non appena perse le guarentigie di deputato.

Sequestri per il valore di 13 milioni di euro - Nell'operazione della Dia (Direzione investigativa antimafia) di Napoli, che rientra nella strategia investigativa per aggredire i beni della camorra, sono state sequestrate la Vian srl, società edile, la Cas.Rib srl, società di costruzioni e commercio immobiliare; 3 automezzi; 6 conti correnti.

Le indagini - Di Caterino, per gli inquirenti, è amministratore di fatto della Sirio srl, poi diventata Vian srl, la società che doveva realizzare il centro commerciale "Il principe", dopo aver ottenuto, grazie a Nicola Cosentino, un fido da 5,6 milioni di euro da un istituto di credito attraverso una falsa fideiussione.
L'indagine aveva fatto emergere che l'operazione relativa alla costruzione del mega centro commerciale aveva goduto del favore di esponenti politici di rilievo locale e nazionale (proprio grazie all'ingegnere di Caterino) che per la realizzazione della struttura avevano previsto un investimento pari a circa 43 milioni di euro a carico degli imprenditori coinvolti nell'operazione. L'ingegnere - secondo quanto emerso - grazie alle sue amicizie ed alla parentela con il sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano, aveva stabilito "un valido contatto con politici di livello nazionale" ed "aveva dimostrato, in qualità di titolare di fatto dell'intero progetto, che gli interessi diretti nella realizzazione dell'opera erano riconducibili al clan dei 'casalesi"'.

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