Il giovane si trovava in un albergo nei pressi di Tarvisio: "Ho fatto solo un giro in Austria". Notificato il divieto di espatrio. Stephanie Kercher: "Non credo sia una buona idea incontrare Amanda". La Knox: "Non tornerò in Italia"
Raffaele Sollecito è stato svegliato alle prime luci dell'alba in un albergo a Venzone, in provincia di Udine, a poca distanza dal confine con l'Austria, dagli agenti della squadra mobile di Firenze che gli hanno notificato il divieto di espatrio. Il giovane, che era in compagnia della fidanzata, è stato portato in questura dove gli è stato ritirato il passaporto. Anche la sua carta d'identità non sarà più valida per l'espatrio. "Ho fatto un giro in Austria. Poi sono rientrato in Italia. Mi sono fermato lì a riposare" avrebbe riferito spontaneamente Sollecito agli agenti della Squadra Mobile. Il giovane ha poi lasciato Udine.
Sollecito aveva lasciato Firenze giovedì mattina - Raffaele Sollecito, condannato giovedì sera dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze a 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher, aveva lasciato il Palazzo di Giustizia di Firenze giovedì mattina, alle 10.15, quando la Corte si è riunita in camera di consiglio per emettere la sentenza. Sentenza che per Sollecito ha previsto anche la misura del divieto di espatrio con il ritiro del passaporto e degli altri documenti per viaggiare all'estero. Sollecito ha salutato i giornalisti, poco dopo le 10,15, dicendo: "Ora vado via, ma poi torno". E' salito su un taxi e si è diretto in albergo con il padre, ritirando i suoi bagagli. Poi ha iniziato il suo viaggio verso il Friuli prima che fosse emessa la sentenza.
Famiglia Kercher: "Sul processo non è stata ancora scritta la parola fine" - Intanto la famiglia Kercher ha parlato in una conferenza stampa a Firenze. Sul processo "non è ancora stata scritta la parola fine" ha detto Stephanie Kercher, sorella di Meredith commentando la sentenza di ieri, aggiungendo però che si tratta di "un passo in più verso la verità e la giustizia". Commentando poi il fatto che ora ci sarà un ulteriore passaggio in Cassazione, Stephanie ha detto che "può essere che non sapremo cosa è veramente successe quella sera: ci dobbiamo mettere il cuore in pace". La ragazza ha inoltre negato l'intenzione di incontrare Amanda: "Non credo sia una buona idea" (VIDEO) Riguardo a Sollecito, che si trovava a Udine, Lyle Kercher, il fratello di Meredith, ha laconicamente affermato: "C'è poco da dire, è stato fermato dalla polizia, non è scappato".
Amanda Knox: "Mi dovranno trascinare mentre scalcio e urlo" - Mi dovranno prendere e trascinare mentre scalcio e urlo in prigione, dove non merito di stare" ha invece dichiarato Amanda Knox nei giorni scorsi al Guardian in una intervista che il giornale britannico pubblica oggi dopo la condanna dell'americana per il delitto di Meredith Kercher. "Non voglio assolutamente tornare indietro in Italia per mia volontà", ha detto Amanda, che spera che le autorità americane non autorizzino la sua estradizione. "Combatterò per provare la mia innocenza", ha aggiunto l'americana. La Knox ha detto anche al Guardian che in queste settimane prima della sentenza è stata in contatto con Raffaele Sollecito, ma che non sono vere le voci secondo cui lui le avrebbe chiesto di sposarla per acquisire la cittadinanza Usa e sfuggire al carcere. "Non è vero - ha detto Amanda - Non capisco da dove la notizia arrivi".
Sollecito aveva lasciato Firenze giovedì mattina - Raffaele Sollecito, condannato giovedì sera dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze a 25 anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher, aveva lasciato il Palazzo di Giustizia di Firenze giovedì mattina, alle 10.15, quando la Corte si è riunita in camera di consiglio per emettere la sentenza. Sentenza che per Sollecito ha previsto anche la misura del divieto di espatrio con il ritiro del passaporto e degli altri documenti per viaggiare all'estero. Sollecito ha salutato i giornalisti, poco dopo le 10,15, dicendo: "Ora vado via, ma poi torno". E' salito su un taxi e si è diretto in albergo con il padre, ritirando i suoi bagagli. Poi ha iniziato il suo viaggio verso il Friuli prima che fosse emessa la sentenza.
Famiglia Kercher: "Sul processo non è stata ancora scritta la parola fine" - Intanto la famiglia Kercher ha parlato in una conferenza stampa a Firenze. Sul processo "non è ancora stata scritta la parola fine" ha detto Stephanie Kercher, sorella di Meredith commentando la sentenza di ieri, aggiungendo però che si tratta di "un passo in più verso la verità e la giustizia". Commentando poi il fatto che ora ci sarà un ulteriore passaggio in Cassazione, Stephanie ha detto che "può essere che non sapremo cosa è veramente successe quella sera: ci dobbiamo mettere il cuore in pace". La ragazza ha inoltre negato l'intenzione di incontrare Amanda: "Non credo sia una buona idea" (VIDEO) Riguardo a Sollecito, che si trovava a Udine, Lyle Kercher, il fratello di Meredith, ha laconicamente affermato: "C'è poco da dire, è stato fermato dalla polizia, non è scappato".
Amanda Knox: "Mi dovranno trascinare mentre scalcio e urlo" - Mi dovranno prendere e trascinare mentre scalcio e urlo in prigione, dove non merito di stare" ha invece dichiarato Amanda Knox nei giorni scorsi al Guardian in una intervista che il giornale britannico pubblica oggi dopo la condanna dell'americana per il delitto di Meredith Kercher. "Non voglio assolutamente tornare indietro in Italia per mia volontà", ha detto Amanda, che spera che le autorità americane non autorizzino la sua estradizione. "Combatterò per provare la mia innocenza", ha aggiunto l'americana. La Knox ha detto anche al Guardian che in queste settimane prima della sentenza è stata in contatto con Raffaele Sollecito, ma che non sono vere le voci secondo cui lui le avrebbe chiesto di sposarla per acquisire la cittadinanza Usa e sfuggire al carcere. "Non è vero - ha detto Amanda - Non capisco da dove la notizia arrivi".