Sei persone ai domiciliari e 38 indagati nell'inchiesta sul polo chimico Pioltello-Rodano. Coinvolto anche Pelaggi, ex capo della segreteria del Ministero dell’Ambiente. Il pm Robledo a Sky TG24: “Nel sottosuolo consistente livello di inquinamento”
Sei ordinanze di custodia cautelare a carico di funzionari pubblici e titolari d'impresa. È il risultato di un’operazione condotta dai carabinieri del Noe, Nucleo operativo ecologico, a conclusione di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Milano nell'ambito delle attività di bonifica del sito di interesse nazionale Pioltello/Rodano, l'ex Sisas. Uno dei punti salienti dell'inchiesta riguarda la classificazione dei rifiuti da smaltire. Il codice di quelli pericolosi veniva cambiato e quei rifiuti venivano, quindi, trattati come normali.
In manette ex funzionario Ministero - Tra gli arrestati c’è anche Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell'Ambiente e all'epoca dei fatti contestati capo della segreteria tecnica del Ministro Prestigiacomo. A Pelaggi viene contestato, tra l’altro, di aver intascato una presunta tangente "non inferiore" ai 700 mila euro. È indagato anche nell'inchiesta della Procura di Taranto sull'Ilva.
Il procuratore Robledo a Sky TG24: "Nel sottosuolo scarti di industrie"
Le altre persone coinvolte - Gli altri arrestati sono Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo Spa, l'holding a capo della bonifica tramite la Daneco impianti, e Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest'ultima. Entrambi sono stati bloccati a Milano. A Roma invece sono stati arrestati Claudio Tedesi, ingegnere ambientale molto noto in Lombardia, e tecnico allora del commissario delegato alla bonifica, e i due responsabili della direzione dei lavori, Fausto Melli e Luciano Capobianco, ambedue legati alla Sogesid spA.
Le accuse - L'indagine, durata oltre due anni, "ha evidenziato varie condotte illecite - precisano i carabinieri - che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla corruzione, alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, in ordine alla aggiudicazione dell'appalto per l'esecuzione dei lavori di bonifica del sito ed allo smaltimento dei rifiuti in siti di proprietà, previa fraudolenta declassificazione degli stessi da pericolosi a non pericolosi, con l'ottenimento di ingiusti profitti".
L'area alla periferia est di Milano - L'ex-Sisas si trovava nel cosiddetto "Polo chimico di Pioltello-Rodano", nella periferia est di Milano e occupava una superficie di 330 mila metri quadrati. In quest'area erano presenti tre discariche, denominate A, B e C, con circa 280.000 tonnellate di rifiuti industriali - compresi idrocarburi policiclici aromatici, residuo della produzione di colle e solventi contaminati con mercurio - di cui 50.000 tonnellate di nerofumo, generati dai processi produttivi.
Zambetti (Legambiente): "Il risanamento è urgente"
In manette ex funzionario Ministero - Tra gli arrestati c’è anche Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell'Ambiente e all'epoca dei fatti contestati capo della segreteria tecnica del Ministro Prestigiacomo. A Pelaggi viene contestato, tra l’altro, di aver intascato una presunta tangente "non inferiore" ai 700 mila euro. È indagato anche nell'inchiesta della Procura di Taranto sull'Ilva.
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Le altre persone coinvolte - Gli altri arrestati sono Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo Spa, l'holding a capo della bonifica tramite la Daneco impianti, e Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest'ultima. Entrambi sono stati bloccati a Milano. A Roma invece sono stati arrestati Claudio Tedesi, ingegnere ambientale molto noto in Lombardia, e tecnico allora del commissario delegato alla bonifica, e i due responsabili della direzione dei lavori, Fausto Melli e Luciano Capobianco, ambedue legati alla Sogesid spA.
Le accuse - L'indagine, durata oltre due anni, "ha evidenziato varie condotte illecite - precisano i carabinieri - che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla corruzione, alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, in ordine alla aggiudicazione dell'appalto per l'esecuzione dei lavori di bonifica del sito ed allo smaltimento dei rifiuti in siti di proprietà, previa fraudolenta declassificazione degli stessi da pericolosi a non pericolosi, con l'ottenimento di ingiusti profitti".
L'area alla periferia est di Milano - L'ex-Sisas si trovava nel cosiddetto "Polo chimico di Pioltello-Rodano", nella periferia est di Milano e occupava una superficie di 330 mila metri quadrati. In quest'area erano presenti tre discariche, denominate A, B e C, con circa 280.000 tonnellate di rifiuti industriali - compresi idrocarburi policiclici aromatici, residuo della produzione di colle e solventi contaminati con mercurio - di cui 50.000 tonnellate di nerofumo, generati dai processi produttivi.
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