Il deputato Pd a Sky TG24: "Io resto al Cie di Lampedusa"
CronacaNella struttura sono trattenuti profughi e richiedenti asilo. Tra loro 7 sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre e siriani in sciopero della fame. La telefonata di Laura Boldrini al parlamentare Khalid Chaouki: "Apprezzamento per l'impegno"
"Quanto resterà ancora nel centro di Lampedusa"?
"Resterò fino a che non ci sarà una risposta concreta da parte del governo e del ministero dell’Interno per queste persone con le quali mi sono impegnato. Lo devo anche a tutti coloro che stanno appoggiando questa battaglia, lo devo al mio partito che ha sostenuto questa campagna anche nella aule del Parlamento e lo devo alla storia del nostro paese, che non può essere dipinto come un Paese razzista, che non accoglie e non rispetta i diritti umani. L’Italia è un grande paese, dobbiamo esserne fieri poiché se il governo risponderà in tempi rapidi vinceremo questa battaglia per tutti noi e anche per tutti i popoli che attualmente sono qui in condizioni disperate". Auspico, aggiunge, "che il governo possa prendere presto provvedimenti per trasferirli in strutture adeguate perché sono tutti profughi e richiedenti asilo e non è giusto che restino chiusi qui per così tanto tempo". VIDEO
Khalid Chaouki barricato al Cie - Parla così ai microfoni di Sky TG24 Khalid Chaouki, il parlamentare dem che domenica 22 dicembre si è barricato nel Centro di Accoglienza di Lampedusa insieme ai 219 profughi che chiedono "di essere liberati".
"E’ stata una notte difficile. Ed anche la giornata è stata dura – racconta – perché stanno crescendo tensione, rabbia e frustrazione" tra le persone trattenute nel centro. Tra lo anche 7 profughi eritrei, sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre, e 6 migranti siriani in sciopero della sete e della fame.
Più in generale, aggiunge Khalid Chaouki, occorre ripensare le politiche di accoglienza nel nostro paese. "Noi giustamente pretendiamo aiuto e corresponsabilità da parte dell’Europa - spiega - ma dobbiamo essere i primi a tutelare la dignità delle persone, a tutelare i diritti di queste persone e ad aiutare chi lavora in questi centri. Questo, purtroppo, oggi non è possibile e va ripensato totalmente il piano dell’integrazione e dell’accoglienza nel nostro paese". Nel pomeriggio di lunedì 23 la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha telefonato nel pomeriggio a Khalid Chaouki manifestando apprezzamento per l'impegno dell'onorevole. Ha anche auspicato che vengano adottati in tempi rapidi i provvedimenti necessari a dare a migranti e richiedenti asilo una collocazione e un trattamento dignitosi.
Protesta al Cie di Roma - Intanto, continua la protesta al Cie di Roma Ponte Galeria dove 10 migranti si sono cuciti la bocca. A quanto si apprende dall'ufficio del Garante dei detenuti del Lazio, nonostante nella giornata di lunedì 23 dicembre due migranti siano stati espulsi, altri due si sono aggiunti al gruppo.
"Resterò fino a che non ci sarà una risposta concreta da parte del governo e del ministero dell’Interno per queste persone con le quali mi sono impegnato. Lo devo anche a tutti coloro che stanno appoggiando questa battaglia, lo devo al mio partito che ha sostenuto questa campagna anche nella aule del Parlamento e lo devo alla storia del nostro paese, che non può essere dipinto come un Paese razzista, che non accoglie e non rispetta i diritti umani. L’Italia è un grande paese, dobbiamo esserne fieri poiché se il governo risponderà in tempi rapidi vinceremo questa battaglia per tutti noi e anche per tutti i popoli che attualmente sono qui in condizioni disperate". Auspico, aggiunge, "che il governo possa prendere presto provvedimenti per trasferirli in strutture adeguate perché sono tutti profughi e richiedenti asilo e non è giusto che restino chiusi qui per così tanto tempo". VIDEO
Khalid Chaouki barricato al Cie - Parla così ai microfoni di Sky TG24 Khalid Chaouki, il parlamentare dem che domenica 22 dicembre si è barricato nel Centro di Accoglienza di Lampedusa insieme ai 219 profughi che chiedono "di essere liberati".
"E’ stata una notte difficile. Ed anche la giornata è stata dura – racconta – perché stanno crescendo tensione, rabbia e frustrazione" tra le persone trattenute nel centro. Tra lo anche 7 profughi eritrei, sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre, e 6 migranti siriani in sciopero della sete e della fame.
Più in generale, aggiunge Khalid Chaouki, occorre ripensare le politiche di accoglienza nel nostro paese. "Noi giustamente pretendiamo aiuto e corresponsabilità da parte dell’Europa - spiega - ma dobbiamo essere i primi a tutelare la dignità delle persone, a tutelare i diritti di queste persone e ad aiutare chi lavora in questi centri. Questo, purtroppo, oggi non è possibile e va ripensato totalmente il piano dell’integrazione e dell’accoglienza nel nostro paese". Nel pomeriggio di lunedì 23 la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha telefonato nel pomeriggio a Khalid Chaouki manifestando apprezzamento per l'impegno dell'onorevole. Ha anche auspicato che vengano adottati in tempi rapidi i provvedimenti necessari a dare a migranti e richiedenti asilo una collocazione e un trattamento dignitosi.
Protesta al Cie di Roma - Intanto, continua la protesta al Cie di Roma Ponte Galeria dove 10 migranti si sono cuciti la bocca. A quanto si apprende dall'ufficio del Garante dei detenuti del Lazio, nonostante nella giornata di lunedì 23 dicembre due migranti siano stati espulsi, altri due si sono aggiunti al gruppo.