Serial killer evaso, il giudice: permesso su basi legittime

Cronaca

Ricerche in tutta Italia per rintracciare Bartolomeo Gagliano, fuggito martedì dal penitenziario di Genova su una Panda Van. Il giudice: "Spero che torni". Venerdì Cancellieri riferirà in Aula. E a Pescara un pentito di camorra non rientra da un permesso

Proseguono le ricerche in tutta Italia per rintracciare Bartolomeo Gagliano, il detenuto di 55 anni evaso a Genova martedì mattina durante un permesso in cui si era recato a trovare la madre a Savona. Gagliano, accusato di aver ucciso tre persone, e con numerosi precedenti penali alle spalle, si è allontanato a bordo di una Panda Van verde targata CV848AW sottratta al panettiere che sotto la minaccia di una pistola è stato costretto a condurlo da Savona a Genova. Lì Gagliano lo ha fatto scendere dall'auto.
Le indagini proseguono a tappeto con posti di blocco, controlli in stazioni ferroviarie e dei bus, sistemi elettronici di rilevamento targhe e tecniche tradizionali di ricerca.


Giudice: permesso su basi legittime - Il permesso "è stato rilasciato su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico". Ad dirlo è il giudice del tribunale di sorveglianza Daniela Verrina, che ha firmato il permesso. "Continuo a sperare che torni indietro", ha aggiunto. Il ministro dell'Interno Alfano, lasciando il pre-vertice del Ppe a Bruxelles, ha comunicato che sul caso "domani risponderà il ministro Cancellieri in aula e dirà nei dettagli tutto cio' che c'è da dire".

Direttore carcere a Sky TG24 - Fanno intanto discutere le dichiarazioni a Sky TG24  del direttore del carcere nel quale era rinchiuso Gagliano, secondo cui l'istituto di pena aveva "una conoscenza sommaria degli episodi del passato". Tornato sull'argomento il direttore Mazzeo ha spiegato che "non avevamo e non abbiamo tutto il fascicolo della precedente carcerazione, perché quel fascicolo è rimasto all'istituto di Reggio Emilia. Però noi a schermata sappiamo i reati che ha commesso" (video). Da parte sua il ministro della Giustizia Cancellieri ha definito l'episodio "gravissimo".




Il panettiere sequestrato: "Con me si è comportato bene"
- Intanto il panettiere sequestrato da Gagliano ha raccontato di essere stato trattato bene dall'evaso. "Guardate che con me quello là è stato un signore, si è comportato bene" ha raccontato Maurizio Revelli. "La polizia - racconta il panettiere - mi ha mostrato diverse foto, ma io non l'ho proprio riconosciuto. L'ho saputo  dopo che si trattava di Gagliano. Ma devo proprio dare atto che con me si e' comportato bene e durante il viaggio la pistola se l'e' sempre tenuta in tasca". Il racconto del suocero a SKY TG24: video.

Falsa la segnalazione a Lavagna - In nottata i carabinieri avevano sequestrato il video di sorveglianza del pronto soccorso di Lavagna, dopo la segnalazione da parte del personale sanitario della presenza di un uomo sospetto. Segnalazione che però si è rivelata sbagliata e non ha portato a nulla.

Pescara, pentito di camorra non rientra in carcere dopo permesso - Intanto, arriva la notizia di un altro carcerato che non è rientrato in carcere. Si tratta di un pentito di camorra, Pietro Esposito, non è tornato nel penitenziario di Pescara il 15 dicembre scorso dopo un permesso. Ricerche sono in corso da parte degli uomini della Questura.
Pietro Esposito con le sue dichiarazioni consentì di far scattare l'ordinanza di custodia nei confronti del boss Paolo Di Lauro. Da pentito fece individuare anche i responsabili dell'omicidio di Gelsomina Verde, nel quale era coinvolto, uccisa perché fidanzata di un esponente degli Scissionisti.


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