Prato, incendio in una fabbrica: 7 morti
CronacaLe fiamme si sono sviluppate nella sede di una ditta gestita probabilmente da cittadini cinesi. Il fuoco ha fatto crollare una parte del fabbricato che sarebbe adibito a dormitorio. Due ustionati gravi. Ma il bilancio è ancora provvisorio
E' di almeno 7 morti e 2 ustionati gravi il bilancio provvisorio di un incendio scoppiato oggi, domenica 1 dicembre, in una fabbrica a Prato (FOTO). Le fiamme si sono sviluppate in un fabbricato dove ha sede una ditta di confezioni di abiti gestita da cittadini cinesi. L'incendio ha causato il crollo di una parte del fabbricato che sarebbe adibito a dormitorio.
E' domenica mattina, attorno alla 7. Non è un'acciaieria dove l'altoforno non si spegne mai e si lavora a turni. Ma i lavoratori della fabbrica si preparano ad una nuova giornata che non è di riposo, nel "pronto moda" dove al piano terreno sono stoccate migliaia di abiti da confezionare e inviare ai negozi. Dieci persone, secondo le testimonianze di chi si è salvato. Una stufetta accesa per scaldarsi - che provoca un corto circuito - oppure un mozzicone di sigaretta spento male. Le indagini dovranno chiarire le cause. E il fuoco divampa. Uno di loro è in pigiama, corrono verso le scale nella speranza di riuscire a raggiungere la porta al piano di sotto. Ma il soppalco cede, li troveranno sotto le macerie.
E' un ex carabiniere a dare l'allarme. "Stavo passando con la mia auto - racconta Leonardo Tuci dell'Associazione nazionale carabinieri in congedo - quando ho visto una colonna di fumo provenire dal capannone. Mi sono avvicinato e ho visto che c'erano alcuni cinesi che mi venivano incontro piangendo e urlando. Sono corso verso il capannone e ho visto un cinese che con un estintore in mano cercava di spengere l'incendio. Allora ho preso anche io un estintore per aiutarlo. Era stremato, anche per il freddo, e continuavo a sentire le urla dei cinesi". Due uomini riescono ad uscire e vengono ricoverati all'ospedale Nuovo di Prato per intossicazione da monossido, una donna viene soccorsa e presto dimessa. Il bilancio dei morti invece sale con il passare delle ore. Cinque nella mattinata e i resti di altri due cadaveri nel pomeriggio, spostando i materiali.
Il lavoro dei vigili del fuoco, una trentina di persone, è durissimo. Le raffiche di vento alimentano le fiamme, si cercano i corpi tra le cataste di detriti e tessuti roventi. La procura di Prato si appresta ad aprire un fascicolo per il reato di omicidio colposo plurimo. Nelle prossime ore il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, dopo aver acquisito le relazioni e gli atti dell'inchiesta da parte degli operatori di polizia e Vigili del Fuoco, iscrivera' l'ipotesi di reato e gli eventuali indagati. I pompieri lavoreranno tutta la notte per la messa in sicurezza. Nella speranza di non trovare altri resti. Intorno, nella landa desolata di capannoni nei quali, suddivisi a settori nello stesso fabbricato, hanno sede migliaia di ditte cinesi, in molte si lavora, quasi come nulla fosse. In tanti, cinesi ma anche italiani, si assiepano oltre il nastro messo dalle forze dell'ordine per delimitare l'area in cui i vigili del fuoco stanno lavorando. I primi non parlano, scuotono la testa, dicono di non sapere l'italiano e se ne vanno.
E' domenica mattina, attorno alla 7. Non è un'acciaieria dove l'altoforno non si spegne mai e si lavora a turni. Ma i lavoratori della fabbrica si preparano ad una nuova giornata che non è di riposo, nel "pronto moda" dove al piano terreno sono stoccate migliaia di abiti da confezionare e inviare ai negozi. Dieci persone, secondo le testimonianze di chi si è salvato. Una stufetta accesa per scaldarsi - che provoca un corto circuito - oppure un mozzicone di sigaretta spento male. Le indagini dovranno chiarire le cause. E il fuoco divampa. Uno di loro è in pigiama, corrono verso le scale nella speranza di riuscire a raggiungere la porta al piano di sotto. Ma il soppalco cede, li troveranno sotto le macerie.
E' un ex carabiniere a dare l'allarme. "Stavo passando con la mia auto - racconta Leonardo Tuci dell'Associazione nazionale carabinieri in congedo - quando ho visto una colonna di fumo provenire dal capannone. Mi sono avvicinato e ho visto che c'erano alcuni cinesi che mi venivano incontro piangendo e urlando. Sono corso verso il capannone e ho visto un cinese che con un estintore in mano cercava di spengere l'incendio. Allora ho preso anche io un estintore per aiutarlo. Era stremato, anche per il freddo, e continuavo a sentire le urla dei cinesi". Due uomini riescono ad uscire e vengono ricoverati all'ospedale Nuovo di Prato per intossicazione da monossido, una donna viene soccorsa e presto dimessa. Il bilancio dei morti invece sale con il passare delle ore. Cinque nella mattinata e i resti di altri due cadaveri nel pomeriggio, spostando i materiali.
Il lavoro dei vigili del fuoco, una trentina di persone, è durissimo. Le raffiche di vento alimentano le fiamme, si cercano i corpi tra le cataste di detriti e tessuti roventi. La procura di Prato si appresta ad aprire un fascicolo per il reato di omicidio colposo plurimo. Nelle prossime ore il sostituto procuratore Lorenzo Gestri, dopo aver acquisito le relazioni e gli atti dell'inchiesta da parte degli operatori di polizia e Vigili del Fuoco, iscrivera' l'ipotesi di reato e gli eventuali indagati. I pompieri lavoreranno tutta la notte per la messa in sicurezza. Nella speranza di non trovare altri resti. Intorno, nella landa desolata di capannoni nei quali, suddivisi a settori nello stesso fabbricato, hanno sede migliaia di ditte cinesi, in molte si lavora, quasi come nulla fosse. In tanti, cinesi ma anche italiani, si assiepano oltre il nastro messo dalle forze dell'ordine per delimitare l'area in cui i vigili del fuoco stanno lavorando. I primi non parlano, scuotono la testa, dicono di non sapere l'italiano e se ne vanno.