Lampedusa, soccorsi 200 migranti. Un mese fa la strage

Cronaca
Immagine di archivio

Un barcone è stato raggiunto dalla Marina Militare nel Canale di Sicilia. Intanto sull’isola sono stati piantati i primi alberi in ricordo dei 366 morti del naufragio del 3 ottobre. Il sindaco: “Gesto simbolico affinché cambi la politica dell’accoglienza”

Sono stati piantati oggi, domenica 3 novembre, a Lampedusa i primi 40 alberi per ricordare le 366 vittime del naufragio che si è verificato lo scorso 3 ottobre, esattamente un mese fa, davanti alle coste dell'isola. Le altre piante saranno piantumate in seguito nella Riserva naturale dell'isola, fino a raggiungere il numero di 366, una per ogni persona che ha perso la vita nella più grave tragedia dell’immigrazione Il prossimo appuntamento è per il 21 novembre, in occasione della Festa dell'albero. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, il presidente della Regione Rosario Crocetta, il presidente nazionale di Legambiente, che ha sostenuto l'iniziativa, Vittorio Cogliati Dezza. "E' un'iniziativa fortemente simbolica – ha detto Nicolini – affinché cambi la politica dell'accoglienza. E' la promessa di un futuro migliore per chi soffre e per Lampedusa. Finora gli alberi sono contrassegnati da numeri, come le bare. In seguito apporremo i nomi delle vittime su ogni tronco". Cogliati Dezza spiega che il 21 novembre altri alberi saranno piantati in altre aree del Paese, per collegare Lampedusa con il resto d'Italia.

E gli sbarchi continuano. L'unità anfibia San Marco della Marina Militare ha soccorso nella mattina del 3 novembre nel Canale di Sicilia, a sud di Lampedusa, un'imbarcazione di circa 12 metri con 200 migranti a bordo, di cui 158 uomini, 21 donne e 21 minori. "Constatate le precarie condizioni di sicurezza ed il pericolo per la vita del personale imbarcato - fa sapere la Marina Militare - il comandante dell'unità anfibia San Marco, ha dichiarato la situazione di emergenza".

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