Rosario Monteleone (Udc) è indagato dalla procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta sulle 'spese pazze'. Peculato e falso, le ipotesi di reato. "Mi hanno pugnalato alle spalle colpendo vigliaccamente", ha dichiarato
Il presidente del Consiglio regionale della Liguria, Rosario Monteleone (Udc), si è dimesso. Accusato di aver presentato richieste di rimborsi senza i relativi giustificativi, è indagato dalla procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta sulle "spese pazze" dei gruppi regionali. Le ipotesi di reato a suo carico sono peculato e falso, in concorso con il capogruppo Udc Marco Limoncini. "Mi hanno pugnalato alle spalle colpendo vigliaccamente - ha detto presentandosi in aula per annunciare la decisione di fare un passo indietro - Ma il tempo è signore".
Monteleone: "Mi dimetto per la tranquillità di tutti" - Monteleone, protagonista insieme a Claudio Burlando dell'alleanza politica che sostiene in Regione Liguria la maggioranza di centrosinistra, era presidente del Consiglio dal 2010. "Mi dimetto - ha aggiunto - per la tranquillità di tutti, a cominciare da quella della mia famiglia. Sono da giorni sotto la gogna mediatica, immeritatamente, per due fatture che ho regolarmente rimborsato con gli interessi legali. I conti fino a prova contraria quadrano fino all'ultimo euro. Mi rendo conto di avere grandi responsabilità. La più grande è quella di padre". E aggiunge: "Sono certo che si tratti di un grosso malinteso, in 30 anni di onesta carriera politica ho anche venduto come amministratore pubblico beni pubblici per migliaia di milioni, e mai sono stato sfiorato da dubbi".
Monteleone: "Mi dimetto per la tranquillità di tutti" - Monteleone, protagonista insieme a Claudio Burlando dell'alleanza politica che sostiene in Regione Liguria la maggioranza di centrosinistra, era presidente del Consiglio dal 2010. "Mi dimetto - ha aggiunto - per la tranquillità di tutti, a cominciare da quella della mia famiglia. Sono da giorni sotto la gogna mediatica, immeritatamente, per due fatture che ho regolarmente rimborsato con gli interessi legali. I conti fino a prova contraria quadrano fino all'ultimo euro. Mi rendo conto di avere grandi responsabilità. La più grande è quella di padre". E aggiunge: "Sono certo che si tratti di un grosso malinteso, in 30 anni di onesta carriera politica ho anche venduto come amministratore pubblico beni pubblici per migliaia di milioni, e mai sono stato sfiorato da dubbi".