Il Capo dello Stato in Campania per l'emergenza rifiuti

Cronaca
Il presidente Napolitano durante la riunione in prefettura a Napoli

Giorgio Napolitano in prefettura a Napoli per una riunione sull'inquinamento ambientale. Presenti anche il presidente della Regione Caldoro, il cardinale Sepe e don Maurizio Patriciello, che si batte per la bonifica della "terra dei fuochi"

Dopo gli incontri a Napoli con le istituzioni locali sulla cosiddetta "terra dei fuochi", ai confini tra le province di Napoli e Caserta, e la questione rifiuti, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato di essersi reso conto della complessità della situazione. "Non si tratta solo dei problemi, da tempo all'ordine del giorno, del ciclo di smaltimento dei rifiuti nella città di Napoli e nell'area campana. Occorre anche porre riparo ai guasti di molti anni di prassi illegale di interramento di rifiuti tossici provenienti dal Nord e dalla regione stessa". Inoltre, "Occorre prevenire e sanzionare comportamenti irresponsabili di abbandono di rifiuti all'aperto e di assurda diffusione degli incendi". In conclusione, il Presidente della Repubblica ha osservato che "l'insieme di queste questioni non può non coinvolgere e avere al centro, con una disponibilità di risorse minimamente adeguata, il governo nazionale. È questa un'altra delle situazioni che richiederebbero stabilità e continuità".

Il ringraziamento del territorio - Dalle terre devastate dall'emergenza rifiuti si è levato un grazie a Giorgio Napolitano. Se ne fa portavoce don Maurizio Patriciello, da sempre in prima linea per la bonifica della Terra dei Fuochi: "E' stato attento e sensibile, mi ha chiesto di dire alle mamme dei bambini morti che è loro vicino". Gli fa eco il presidente della Regione, Stefano Caldoro: "La sua sensibilità su un tema così sentito e' stata fondamentale".È necessario, sottolinea il governatore, "che il tema sia al centro dell'agenda nazionale, come grande priorita'". A Napolitano sono state consegnate, sabato 28, le cartoline di undici mamme che hanno perso i loro figli per patologie riconducibili all'inquinamento ambientale, provocato dai roghi dei rifiuti e dall'interramento di sostanze tossiche: ed a quelle donne il presidente, attraverso don Patriciello, ha voluto esprimere la sua personale vicinanza.

Le preoccupazioni per il futuro - Purtroppo, ricorda oggi il ministro per l'ambiente Andrea Orlando, la crisi di governo rallenterà quanto si stava facendo per la Terra dei fuochi. E c'è lo spettro di una nuova crisi rifiuti: "Un rischio non remoto", secondo il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo, che chiede "urgenti misure normative e finanziarie per affrontare il passaggio dal sistema provinciale a quello affidato interamente ai comuni". Ancora più preoccupato il collega di Caserta, Domenico Zinzi: "L'emergenza non è mai finita, anzi è nella sua fase più acuta e non può essere affrontata in via ordinaria". Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si unisce all'apprezzamento per l'attenzione del capo dello Stato e definisce "un diritto" del territorio ricevere le risorse per le bonifiche. "Serve un grande investimento pubblico in Campania. Napoli deve assolutamente ottenere i fondi per il risanamento dei propri suoli, e altrettanto vale per la provincia e per la Terra dei fuochi. Non possiamo rischiare che il nostro territorio resti inquinato per sempre".

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