Rotazione Concordia, tutti i numeri dell'impresa
CronacaOltre 30mila tonnellate di acciaio, pari a quattro volte il peso della Tour Eiffel, 500 persone al lavoro, 22 mezzi coinvolti. Sono le cifre del più grande recupero navale della storia. LA SCHEDA
La Concordia è lunga come tre campi da calcio (300m) e ha una stazza di 114mila tonnellate. Per la costruzione di tutte le strutture previste per il parbuckling sono state utilizzate oltre 30mila tonnellate di acciaio, pari a quattro volte il peso della Tour Eiffel. Sono state allestite sei piattaforme, sorrette da 21 pali conficcati nella roccia a nove metri di profondità. E sono state installate 56 catene, lunghe 58 metri e pesanti 26 tonnellate. Per il fondale artificiale sono stati utilizzati oltre 1.180 sacchi di malta cementizia che, complessivamente, hanno un volume di più di 12mila metri cubi e pesano oltre 16mila tonnellate.
Nell'operazione sono coinvolti 22 mezzi navali e otto chiatte. I due più grandi sono il "Micoperi 30" (122m) ed il "Lone" (160m). La Costa Concordia è arenata dal 13 gennaio 2012: da allora sono state realizzate oltre 15 mila immersioni e 28mila ore (poco più di 3 anni) di riprese subacquee delle operazioni. Più di 500 persone, di 26 nazionalità diverse, lavorano al progetto. Per raggiungere la posizione verticale, il relitto deve ruotare di circa 65 gradi. E per centrare quest'obiettivo verrà fornita una forza di circa 23.800 tonnellate.
Operazioni comandate a distanza - La più grande operazione di recupero navale della storia - per le dimensioni del relitto lungo 300 metri per 114mila tonnellate di stazza e per il contesto ambientale - è affidata alla guida del Master Salvage Nick Sloane del consorzio Titan Micoperi, che si è aggiudicato i lavori di recupero.
Per ragioni di sicurezza, nessuno si trova a bordo del relitto. Le operazioni sono guidate da una "control room" allestita su una chiatta posizionata davanti alla prua della Concordia e ad essa collegata con un doppio cavo per la trasmissione dei comandi. La control room ospita una decina di tecnici specializzati, mentre il resto dello staff seguirà le operazioni dalla "salvage room" allestita a terra. La rotazione del relitto in assetto verticale, detta parbuckling, richiederà forse più delle 12 ore di tempo previste: sarà un movimento lento e soggetto ad un costante controllo.
La rotazione - Il relitto sarà ruotato di 65 gradi attraverso un sistema di 36 martinetti idraulici posizionati sulla sommità dei cassoni fissati sul lato emerso dello scafo con cavi d'acciaio. Ciascun martinetto è collegato alle piattaforme subacquee e serve per recuperare e accorciare i cavi d'acciaio, esercitando una forza tale da far ruotare il relitto. Una volta ruotato, il relitto poggerà sul falso fondale costruito a circa 30 metri di profondità: a quel punto si potranno verificare le reali condizioni della parte rimasta fino ad oggi sommersa e stabilire con maggiore precisione i tempi del rigalleggiamento e del successivo trasferimento dall'Isola del Giglio verso il porto di destinazione, che ancora non è stato individuato. Una volta che la nave sarà stata raddrizzata e messa in sicurezza, potranno essere svolte anche le ricerche dei due passeggeri ancora dispersi, Maria Grazia Tricarico e Russel Rebello.
Il monitoraggio delle acque - L'agenzia regionale toscana per la protezione ambientale ha stimato che, durante la rotazione, dal relitto usciranno 80 mila metri cubi di acqua, che rappresentano il maggior rischio per l'ambiente. I tecnici dell'agenzia moniteranno le acque del porto, con campionamento sulle 24 ore.
Nell'operazione sono coinvolti 22 mezzi navali e otto chiatte. I due più grandi sono il "Micoperi 30" (122m) ed il "Lone" (160m). La Costa Concordia è arenata dal 13 gennaio 2012: da allora sono state realizzate oltre 15 mila immersioni e 28mila ore (poco più di 3 anni) di riprese subacquee delle operazioni. Più di 500 persone, di 26 nazionalità diverse, lavorano al progetto. Per raggiungere la posizione verticale, il relitto deve ruotare di circa 65 gradi. E per centrare quest'obiettivo verrà fornita una forza di circa 23.800 tonnellate.
Operazioni comandate a distanza - La più grande operazione di recupero navale della storia - per le dimensioni del relitto lungo 300 metri per 114mila tonnellate di stazza e per il contesto ambientale - è affidata alla guida del Master Salvage Nick Sloane del consorzio Titan Micoperi, che si è aggiudicato i lavori di recupero.
Per ragioni di sicurezza, nessuno si trova a bordo del relitto. Le operazioni sono guidate da una "control room" allestita su una chiatta posizionata davanti alla prua della Concordia e ad essa collegata con un doppio cavo per la trasmissione dei comandi. La control room ospita una decina di tecnici specializzati, mentre il resto dello staff seguirà le operazioni dalla "salvage room" allestita a terra. La rotazione del relitto in assetto verticale, detta parbuckling, richiederà forse più delle 12 ore di tempo previste: sarà un movimento lento e soggetto ad un costante controllo.
La rotazione - Il relitto sarà ruotato di 65 gradi attraverso un sistema di 36 martinetti idraulici posizionati sulla sommità dei cassoni fissati sul lato emerso dello scafo con cavi d'acciaio. Ciascun martinetto è collegato alle piattaforme subacquee e serve per recuperare e accorciare i cavi d'acciaio, esercitando una forza tale da far ruotare il relitto. Una volta ruotato, il relitto poggerà sul falso fondale costruito a circa 30 metri di profondità: a quel punto si potranno verificare le reali condizioni della parte rimasta fino ad oggi sommersa e stabilire con maggiore precisione i tempi del rigalleggiamento e del successivo trasferimento dall'Isola del Giglio verso il porto di destinazione, che ancora non è stato individuato. Una volta che la nave sarà stata raddrizzata e messa in sicurezza, potranno essere svolte anche le ricerche dei due passeggeri ancora dispersi, Maria Grazia Tricarico e Russel Rebello.
Il monitoraggio delle acque - L'agenzia regionale toscana per la protezione ambientale ha stimato che, durante la rotazione, dal relitto usciranno 80 mila metri cubi di acqua, che rappresentano il maggior rischio per l'ambiente. I tecnici dell'agenzia moniteranno le acque del porto, con campionamento sulle 24 ore.