Mediaset, Cassazione: "Berlusconi ideatore sistema illeciti"

Cronaca

Depositata la motivazione sul processo terminato con la condanna del Cavaliere. I giudici scrivono che l'ex premier fu la mente "del meccanismo". E reputano "inverosimile" la truffa ai suoi danni. La difesa: "Collage di sentenze precedenti"

E' stata depositata la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset con le motivazioni per cui i giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna per Silvio Berlusconi. Secondo i magistrati, l'ex premier fu ''ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo''.
Le motivazioni sono state firmate da tutto il collegio della Cassazione che ha confermato la condanna a quattro anni per Berlusconi per frode fiscale e non solo dal relatore, come è consuetudine.

Berlusconi: "Sentenza fondata sul nulla". Epifani: "Non è vero"
- "Se qualcuno pensa di eliminare con un voto il leader del primo partito, ossia il sottoscritto, a causa di un sentenza allucinante e fondata sul nulla, allora si sarebbe davanti ad una ferita profonda della democrazia" ha commentato l'ex premier. "Non è una sentenza fondata sul nulla, si tratta di un reato particolarmente pesante e particolarmente grave se commesso da un esponente politico" ha replicato a stretto giro il segretario del Pd Guglielmo Epifani. "Per noi la giustizia deve essere uguale per tutti. Nessuno è sopra la legge e le sentenze si rispettano", ha aggiunto il segretario del Pd.

La sentenza di 208 pagine - Nella sentenza di 208 pagine, che riesamina tutti i motivi di ricorso presentati dai legali e le motivazioni dei pronunciamenti dei giudici di primo e secondo grado, si legge anche che Berlusconi, "conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse inalterato mantenendo nelle posizione strategiche i soggetti dal lui scelti e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale".
Per i giudici della Cassazione è "pacifica e diretta riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto".

"Ipotesi truffa ai danni di Berlusconi è inverosimile" - Del resto, scrivono i giudici, c'è "l'assoluta inverosimiglianza dell'ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi" "da parte dei personaggi da lui scelti e mantenuti nel corso degli anni in posizioni strategiche". "Non è dunque verosimile che qualche dirigente di Fininvest Mediaset abbia subito per vent'anni truffe per milioni di euro senza accorgersene".

I legali: "Un collage  delle precedenti sentenze" - La sentenza della Cassazione su Mediaset si presenta solo come "un collage delle precedenti decisioni", scrivono invece i legali di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, Piero Longo e Franco Coppi in una nota. "Nella fretta di voler confermare la sentenza emessa a Milano la Corte di Cassazione, con una motivazione inesistente che altro non è se non un collage delle precedenti decisioni - scrivono congiuntamente i tre avvocati - non ha, con ogni evidenza, tenuto conto alcuno delle reali risultanze probatorie e delle conclamate violazioni del diritto di difendersi provando". "Mai - ribadiscono i legali - il Presidente Berlusconi ha avuto incarichi in Mediaset. Mai il Presidente Berlusconi si è occupato degli acquisti dei diritti televisivi. Mai il Presidente Berlusconi si è occupato degli organigrammi societari che fra l'altro sono continuamente cambiati nel corso degli anni. Ma il il Presidente Berlusconi ha avuto alcun ruolo nelle denuncie dei redditi o nelle scelte operative in particolare quelle finanziarie".

Procura Napoli: "Nessuna misura cautelare nei cassetti" - Intanto nella giornata di giovedì 29 agosto, il Procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, ha definito "prive di qualsiasi fondamento" notizie di stampa su un ordine di custodia per Berlusconi giacente nei cassetti della procura, da eseguire in caso di decadenza da senatore. "Non c'è e, per rispetto della legge, non potrebbe esserci", ha detto Colangelo.

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