Concordia, la rimozione del relitto partirà a settembre

Cronaca

Il commissario per l'emergenza del Giglio Franco Gabrielli annuncia: "La rotazione della nave comincerà il prossimo mese, dopo che avremo le autorizzazioni". Blitz di Legambiente che ha esposto uno striscione di 12 metri

Non c'è una data certa, ma la rimozione del relitto della Costa Concordia inizierà nel mese di settembre. Ad annunciarlo, il commissario per l'emergenza all'isola del Giglio Franco Gabrielli: "Tutti noi avremmo voluto tempestiche più compresse ma sarebbe bastato essere qui per vedere la complessità di questa operazione". L'operazione di rotazione della nave, ha assicurato Gabrielli, "dovrebbe avvenire nel mese di settembre. La data precisa la sapremo solo nel momento in cui autorizzeremo i lavori e metteremo le nostre firme solo nel momento in cui avremo le risposte a tutte le nostre domande".

La priorità, ha spiegato il commissario, è "che la nave si raddrizzi e venga spostata da questo splendido lembo di mare". Per quanto riguarda le problematiche, Gabrielli ha dichiarato: "Il privato (l'azienda che si occuperà della rimozione, ndr.) ad oggi ha presentato un piano in cui c'è la parte ingegneristica, l'analisi dei rischi, la bonifica delle acque interne". Quanto al porto di destinazione Gabrielli ha aggiunto: "Io non so se Piombino sarà pronto ad accogliere la nave ma nel caso ci saranno soluzioni alternative". 

Il blitz di Legambiente - Intanto, nella mattinata di venerdì 16 agosto, c'è stato un blitz di Legambiente, che ha esposto uno striscione davanti al relitto con scritto: "581 giorni, la Concordia è ancora qui". Lo striscione, lungo dodici metri, è stato calato dall'imbarcazione Goletta Verde. "Come in un gioco dell'oca si ritorna sempre al punto di partenza. Siamo seriamente preoccupati", ha detto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. "Giù la maschera, siamo davanti a una vera e propria emergenza nazionale che sembra ignorata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti".



Franco Gabrielli ha voluto rispondere alla manifestazione: "Questa vicenda non deve essere presa a titolo dell'inefficienza di questo Paese. Non siamo rimasti con le mani in mano. Da 581 giorni c'è una parte privata che non ha mai lasciato il compito di rimuovere la nave, c'è la parte pubblica che controlla e accompagna il progetto di rimozione". Quindi il commissario ha aggiunto: "Il contribuente italiano su quest'operazione non ha mai speso un centesimo pur trattandosi di un'operazione mai tentata prima".

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