Un minorenne tra i migranti morti annegati sabato 10. Il peschereccio sarebbe stato trainato per poi essere abbandonato al largo. Emma Bonino: "Non c'è una soluzione miracolosa". Il sindaco Bianco: "L'Europa ci aiuti"
Sono state identificate le sei vittime dello sbarco di migranti avvenuto a Catania sabato 10 agosto. Sono tutti giovani egiziani di età compresa tra i 17 e 27 anni. Gli esami medici hanno confermato che sono morti per annegamento. Il minorenne deceduto avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 25 agosto. Nessuno di loro era tra i potenziali "scafisti" che hanno portato la barca fino al Golfo di Catania che si è poi arenata su una "secca" davanti al lido Verde del lungomare della Plaia.
Due persone, gravemente indiziate del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono state fermate. Si tratta di due minorenni egiziani che si davano da fare sul barcone come mozzi-vivandieri. Gli investigatori vogliono capire se hanno avuto un ruolo nella traversata.
La pista di una "nave madre" - Secondo gli inquirenti quello dei migranti potrebbe non essere stato un viaggio lungo. Gli investigatori sembrano privilegiare l'esistenza di una "nave madre" che avrebbe trainato il piccolo peschereccio in legno lasciandolo poi al largo della Sicilia, dove sarebbe rimasto per 36 ore prima di arrivare in Sicilia. Tra i rilievi a sostegno di questa ipotesi anche lo stato di salute degli extracomunitari: provati e affamati, ma che non avevano segni evidenti di avere fatto una lunga traversata in mare. Anche il piccolo di sette mesi ricoverato e dimesso poche ore dopo un controllo nell'ospedale Garibaldi di Catania è apparso ai medici in buone condizioni di salute: non mostrava segni di sofferenza fisica, ma soltanto una non grave disidratazione.
Ed emergono dettagli anche sulle vittime. Una di esse, stava arrivando per la quinta volta in nove anni in Italia. L'uomo infatti era già stato rimpatriato quattro volte, a partire dal 2004, l'ultima lo scorso aprile. Il dato è emerso dalle indagini di carabinieri e polizia su disposizione della procura distrettuale etnea. Nessuno dei suoi compagni di traversata lo conosceva, e questo ha infatti rallentato la sua identificazione che è avvenuta dal confronto di esami dattiloscopici e l'archivio del Viminale.
Altro sbarco nella Locride - Intanto, un altro barcone è arrivato fino alla spiaggia di Monasterace, nella Locride, in Calabria. L'imbarcazione, una volta arenatosi sulla battigia, si è capovolta. Trasportava 80 immigrati . Il gruppo è composto in gran parte da egiziani e da qualche siriano. Nessuno è rimasto ferito. La maggior parte dei migranti è stata rintracciata dai carabinieri lungo la statale 106 ionica.
Bonino: non c'è una soluzione miracolosa - "Quello che vediamo sulle coste italiane è conseguenza dell'esodo disperato, perché si mettono insieme due fenomeni: chi fugge dalla guerra e chi fugge dalla povertà". Lo ha detto il Ministro degli esteri Emma Bonino, intervistata da Radio Radicale sottolineando che per questa tragedia "non c'è una soluzione miracolosa".
Sull'aumento degli sbarchi è intervenuto anche il sindaco di Catania Enzo Bianco: ''Vorrei lanciare un appello: nei prossimi mesi ci saranno tanti altri sbarchi: è l' Europa che deve farsi carico di un esodo che può avere conseguenze gravissime''.
Due persone, gravemente indiziate del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sono state fermate. Si tratta di due minorenni egiziani che si davano da fare sul barcone come mozzi-vivandieri. Gli investigatori vogliono capire se hanno avuto un ruolo nella traversata.
La pista di una "nave madre" - Secondo gli inquirenti quello dei migranti potrebbe non essere stato un viaggio lungo. Gli investigatori sembrano privilegiare l'esistenza di una "nave madre" che avrebbe trainato il piccolo peschereccio in legno lasciandolo poi al largo della Sicilia, dove sarebbe rimasto per 36 ore prima di arrivare in Sicilia. Tra i rilievi a sostegno di questa ipotesi anche lo stato di salute degli extracomunitari: provati e affamati, ma che non avevano segni evidenti di avere fatto una lunga traversata in mare. Anche il piccolo di sette mesi ricoverato e dimesso poche ore dopo un controllo nell'ospedale Garibaldi di Catania è apparso ai medici in buone condizioni di salute: non mostrava segni di sofferenza fisica, ma soltanto una non grave disidratazione.
Ed emergono dettagli anche sulle vittime. Una di esse, stava arrivando per la quinta volta in nove anni in Italia. L'uomo infatti era già stato rimpatriato quattro volte, a partire dal 2004, l'ultima lo scorso aprile. Il dato è emerso dalle indagini di carabinieri e polizia su disposizione della procura distrettuale etnea. Nessuno dei suoi compagni di traversata lo conosceva, e questo ha infatti rallentato la sua identificazione che è avvenuta dal confronto di esami dattiloscopici e l'archivio del Viminale.
Altro sbarco nella Locride - Intanto, un altro barcone è arrivato fino alla spiaggia di Monasterace, nella Locride, in Calabria. L'imbarcazione, una volta arenatosi sulla battigia, si è capovolta. Trasportava 80 immigrati . Il gruppo è composto in gran parte da egiziani e da qualche siriano. Nessuno è rimasto ferito. La maggior parte dei migranti è stata rintracciata dai carabinieri lungo la statale 106 ionica.
Bonino: non c'è una soluzione miracolosa - "Quello che vediamo sulle coste italiane è conseguenza dell'esodo disperato, perché si mettono insieme due fenomeni: chi fugge dalla guerra e chi fugge dalla povertà". Lo ha detto il Ministro degli esteri Emma Bonino, intervistata da Radio Radicale sottolineando che per questa tragedia "non c'è una soluzione miracolosa".
Sull'aumento degli sbarchi è intervenuto anche il sindaco di Catania Enzo Bianco: ''Vorrei lanciare un appello: nei prossimi mesi ci saranno tanti altri sbarchi: è l' Europa che deve farsi carico di un esodo che può avere conseguenze gravissime''.