Genova, pesto a rischio botulino: 10 pazienti ricoverati

Cronaca
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Il sospetto di intossicazione alimentare ha creato allarme nel capoluogo. Centinaia di richieste di informazioni e decine di controlli negativi. La ditta ha ritirato il prodotto per precauzione. L'assessore regionale Montaldo: "Situazione sotto controllo"

Sono dieci i pazienti ricoverati negli ospedali genovesi in seguito all'allarme per il pesto a rischio botulino (successivamente le analisi di laboratorio hanno scongiurato la presenza di botulino nel pesto). Quattro persone al Galliera, quattro al San Martino, uno a Villa Scassi e un bambino al Gaslini. Per tutta la serata di domenica 21 luglio e per le prime ore della mattinata di lunedì 22 sono giunte centinaia di richieste di informazioni ai centralini delle strutture sanitarie, mentre circa 70 persone sono state sottoposte a visite e poi dimesse.


La situazione clinica dei ricoverati - Per i ricoverati al Galliera si è trattato di "un trattamento precauzionale", ha spiegato Paolo Cremonesi, responsabile dell'ospedale, "e a breve lasceranno l'ospedale". Anche al San Martino l'auspicio, spiega il primario Paolo Moscatelli: "é di dimettere i pazienti nelle prossime ore", mentre a Villa Scassi l'unico degente "aveva una dermatite e diceva di aver mangiato pesto", ha spiegato il responsabile Luca Berlinghieri. "Lo abbiamo controllato ma i risultati sono negativi". Sta meglio anche il bambino sotto osservazione all'ospedale pediatrico Gaslini che sarà dimesso a breve senza alcuna conseguenza. Decine le telefonate giunte alla centrale operativa del 118: "In molti casi, spiegano dal centralino: "Si trattava di semplici richieste di informazioni ma ci sono state anche persone che dicevano di sentirsi poco bene dopo aver mangiato il pesto e così abbiamo provveduto a inviare i nostri mezzi".

Pesto sospetto - Tutti i pazienti avrebbero hanno mangiato lo stesso prodotto: un pesto in vasetto di una ditta ligure, che ha provveduto a ritirarlo subito dal mercato. In particolare il lotto sospetto è il 13-G03 con scadenza 9 agosto 2013. Il possibile rischio botulino era emerso dalle procedure di autocontrollo eseguite su una partita di pesto distribuita in Piemonte. L'assessore regionale alla Salute Claudio Montaldo ha rassicurato: "La situazione è sotto controllo. Non risultano casi acclarati di intossicazione dovuti alle confezioni di pesto sospettate di contenere botulino. Stiamo seguendo la situazione con la massima attenzione, senza nessun allarme, insieme con i medici".

Rischio botulino scongiurato - Le indagini di laboratorio concluse dall’Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale di Riferimento per il botulismo e dai laboratori dell’ IZS di Torino e Brescia, hanno invece dato tutte esito negativo, confermando l’assenza di tossine botuliniche e di clostridi produttori di tossine botuliniche nei campioni analizzati. Il lotto di pesto 13G03 scadenza 09/08/2013, è stato comunque richiamato e ritirato dal mercato dal produttore a scopo precauzionale.

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