La scossa alle 3.32, stesso orario del sisma in Abruzzo del 2009. Accompagnata da almeno 10 repliche, ha avuto epicentro in mare, davanti alle province di Ancona e Macerata. Nessun danno, ma in molti hanno preferito restare fuori di casa
#terremoto Ml:4.9 2013-07-21 01:32:24 UTC Lat=43.50 Lon=13.67 Prof=8.4Km Prov=ANCONA,MACERATA
— INGVterremoti (@INGVterremoti) July 21, 2013
Le scosse, accompagnate da numerose repliche di minore entità (la più forte 2.7), hanno avuto epicentro in mare davanti alle province di Ancona e Macerata. I comuni più vicini all'epicentro sono stati Numana e Sirolo, nell'Anconetano.
Tante le chiamate ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile, che hanno fatto scattare subito i controlli sul territorio: nessun danno particolare è stato segnalato, ma molte persone si sono riversate in strada ed hanno preferito passare il resto della notte fuori dalle loro abitazioni.
La prima scossa, in particolare, è stata chiaramente avvertita anche in Abruzzo, fino alla provincia di Pescara. E agli abruzzesi non è passato inosservato l'orario del sisma marchigiano: le stesse 3:32 che il 6 aprile 2009 segnarono per sempre la città dell'Aquila, con un terremoto di magnitudo momento 6.3 che costò la vita a oltre 300 persone.
La costa delle Marche è interessata da uno sciame sismico da circa due mesi. L'ultima scossa di rilievo era stata registrata il 17 luglio scorso con magnitudo 3.2.
"Abbiamo convocato una riunione coi sindaci dei comuni interessati, per mantenere un assetto precauzionale per i prossimi giorni" ha detto a SkyTG24 Roberto Oreficini, capo della Protezione civile delle Marche. "Si tratta di un fenomeno frequente nella nostra regione, speriamo sia finita qui" le parole del governatore Spacca.