Maltempo: conta dei danni in Veneto, Po sorvegliato speciale

Cronaca

Un morto, una donna in prognosi riservata e centinaia di sfollati nel veronese, dopo le esondazioni dei fiumi Alpone e Tramigna. Allerta in Emilia Romagna dalle 12 di sabato per la piena del Po

Il Veneto ha superato ormai la fase critica dell'inondazione provocate dalle 'bombe' d'acqua abbattutesi su Verona e Vicenza. Ma si fa la prima pesante conta dei danni - al momento oltre mezzo miliardo di euro - e soprattutto delle vittime. Il maltempo ha provocato un morto nel veronese, un uomo di 58 anni, Giuseppe Marchi, affogato sulla rampa d'accesso del garage di casa dopo essere stato travolto da un muretto divisorio con l'altra autorimessa. Il suo cadavere è stato recuperato stamane, dopo ore di ricerca, dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia. La tragedia è stata invece sfiorata a Montorio, sempre nel veronese, dove una donna di 53 anni è stata tratta in salvo dai pompieri e dagli uomini del Suem 118 dopo che la sua auto era stata travolta da una frana. La signora è all'ospedale in prognosi riservata. E sono centinaia di persona fatte evacuare dalle loro case dopo le esondazioni dei fiumi Alpone e Tramigna, tra San Bonifacio e Soave.

E' comunque tutto il Centro Nord ad essere ancora in allerta per le conseguenze delle piogge, quasi monsoniche, che stanno caratterizzando questa primavera 2013. Nubifragi, frane, alberi abbattuti dal vento si segnalano dal Piemonte e Val D'Aosta alla Lombardia, al Trentino, mentre c'è apprensione per ciò che farà il più grande fiume italiano, il Po, il cui colmo di piena è atteso per sabato 18 maggio in Emilia. La protezione civile regionale dell'Emilia Romagna ha attivato la fase di attenzione dalle 12 di sabato, con livelli superiori alla soglia 1 (criticità ordinaria). Tuttavia domenica 19, quando la piena del Po passerà tra Casalmaggiore, Boretto e Borgoforte, il fiume potrebbe superare il livello 2 (criticità moderata), anche in ragione dell'apporto degli affluenti lombardi ed emiliani; e questo potrebbe causare l'allagamento delle aree golenali aperte, mentre non si prevede l'interessamento delle golene chiuse.

In Piemonte intanto, così come in Veneto, gli agricoltori chiedono la dichiarazione dello stato di crisi per i danni dal maltempo. La Coldiretti ha stimato che nelle risaie piemontesi si rischi di perdere il 50% del raccolto, mentre la produzione di mais sarebbe compromessa per il 30-45%.

Unica nota confortante, il fatto che sul Veneto da ore non piove più. Ma pesano le non buone previsioni meteo per i prossimi giorni: al Sud della Penisola sarà primavera e splenderà il sole, mentre il Nord sarà crocevia di nuove perturbazioni, quindi altra pioggia, che coinvolgeranno a tratti anche le aree del Centro.

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