L'analisi dell'Istituto superiore riguarda un campione significativo di soggetti sani residenti nel capoluogo e in altri 16 comuni. Il responsabile dello studio: "Il sistema si è attivato". Il ministro Balduzzi: "Non possiamo più aspettare"
Nei cittadini di Viterbo e 16 comuni del viterbese, interessati dall'emergenza arsenico nell'acqua, la concentrazione della sostanza nell'organismo è oltre il doppio rispetto a quella nella popolazione generale. Maggiori concentrazioni sono state rilevate anche nei bambini. Questi i dati dello studio dell'Iss sul rischio a Latina, Roma e Viterbo. I nuovi dati sono in via di pubblicazione su riviste scientifiche.
Le analisi sono state condotte su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani (da 1 a 88 anni di età) residenti nelle aree a rischio. Nei viterbesi, la concentrazione della sostanza nelle unghie è risultata pari a 200 nanogrammi per grammo contro gli 82 nanogrammi di un gruppo di controllo nella popolazione generale. Per l'Oms l'arsenico è un elemento cancerogeno per il quale l'Ue ha disposto già dal 2001 precisi limiti.
L'Istituto superiore di Sanità: "Il sistema si è attivato" - "Il sistema si è attivato, no agli allarmismi: ora ci sono i dati per intervenire in maniera adeguata ed equilibrata", commenta il ricercatore dell'Istituto superiore di Sanità Francesco Cubadda, responsabile dello studio del'Iss per valutare l'esposizione all'arsenico.
Lo studio è "la dimostrazione - rileva Cubadda - che il sistema si è attivato per condurre ricerche mirate per caratterizzare il rischio della popolazione, condizione essenziale per l'adozione di misure di tutela sanitaria adeguate ed equilibrate". In termini di valutazione del rischio comunque, precisa l'esperto, "bisogna sottolineare che 'esposizione' non equivale automaticamente a 'rischio per la salute', poiché vi è ancora incertezza sull'esistenza o meno di effetti dell'arsenico inorganico ai livelli espositivi misurati nelle province del Lazio interessate dallo studio".
Balduzzi: "Non possiamo più aspettare" - E pronto arriva anche il commento del ministro della Salute Balduzzi: "Con il presidente Nicola Zingaretti e con tutti gli enti locali interessati avvieremo in tempi strettissimi le misure urgenti per far fronte ai disagi della popolazione", dice, dopo aver telefonato allo stesso Zingaretti.
"Non possiamo più aspettare - sottolinea il ministro - e finalmente dalla Regione c'è una risposta precisa alle numerose sollecitazioni che avevo già rivolto in passato alla Regione Lazio. Il Presidente Zingaretti ha risposto immediatamente questa mattina annunciando l'incontro di lavoro".
Balduzzi il 4 gennaio aveva sollecitato l'ultima volta l'ex-presidente Polverini ad adottare misure urgenti e negli ultimi sei mesi dello scorso aveva più volte invitato la Regione ad occuparsi della vicenda con note scritte, che non avevano avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative da intraprendere.
Il Codacons, intanto, chiede la chiusura degli esercizi commerciali del viterbese che usano acqua contaminata ma avvia in favore di questi una class action contro ministero e Regione Lazio fino a un massimo di un milione di euro ad attività commerciale.
Le analisi sono state condotte su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani (da 1 a 88 anni di età) residenti nelle aree a rischio. Nei viterbesi, la concentrazione della sostanza nelle unghie è risultata pari a 200 nanogrammi per grammo contro gli 82 nanogrammi di un gruppo di controllo nella popolazione generale. Per l'Oms l'arsenico è un elemento cancerogeno per il quale l'Ue ha disposto già dal 2001 precisi limiti.
L'Istituto superiore di Sanità: "Il sistema si è attivato" - "Il sistema si è attivato, no agli allarmismi: ora ci sono i dati per intervenire in maniera adeguata ed equilibrata", commenta il ricercatore dell'Istituto superiore di Sanità Francesco Cubadda, responsabile dello studio del'Iss per valutare l'esposizione all'arsenico.
Lo studio è "la dimostrazione - rileva Cubadda - che il sistema si è attivato per condurre ricerche mirate per caratterizzare il rischio della popolazione, condizione essenziale per l'adozione di misure di tutela sanitaria adeguate ed equilibrate". In termini di valutazione del rischio comunque, precisa l'esperto, "bisogna sottolineare che 'esposizione' non equivale automaticamente a 'rischio per la salute', poiché vi è ancora incertezza sull'esistenza o meno di effetti dell'arsenico inorganico ai livelli espositivi misurati nelle province del Lazio interessate dallo studio".
Balduzzi: "Non possiamo più aspettare" - E pronto arriva anche il commento del ministro della Salute Balduzzi: "Con il presidente Nicola Zingaretti e con tutti gli enti locali interessati avvieremo in tempi strettissimi le misure urgenti per far fronte ai disagi della popolazione", dice, dopo aver telefonato allo stesso Zingaretti.
"Non possiamo più aspettare - sottolinea il ministro - e finalmente dalla Regione c'è una risposta precisa alle numerose sollecitazioni che avevo già rivolto in passato alla Regione Lazio. Il Presidente Zingaretti ha risposto immediatamente questa mattina annunciando l'incontro di lavoro".
Balduzzi il 4 gennaio aveva sollecitato l'ultima volta l'ex-presidente Polverini ad adottare misure urgenti e negli ultimi sei mesi dello scorso aveva più volte invitato la Regione ad occuparsi della vicenda con note scritte, che non avevano avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative da intraprendere.
Il Codacons, intanto, chiede la chiusura degli esercizi commerciali del viterbese che usano acqua contaminata ma avvia in favore di questi una class action contro ministero e Regione Lazio fino a un massimo di un milione di euro ad attività commerciale.