Secondo il teste, ascoltato dai pm di Roma, il 27 giugno 1980 ci sarebbero state navi da guerra in azione nel tratto sorvolato dal Dc9 precipitato in mare al largo dell'isola
La notte del 27 giugno 1980 in mare, nei pressi dell'isola di Ustica, c'erano una portaerei e almeno altre tre-quattro imbarcazioni. E' quanto avrebbe rivelato un nuovo testimone alla procura di Roma, che indaga sulla strage che costò la vita a 81 persone.
La circostanza, se confermata, avrebbe una notevole rilevanza giudiziaria, visto che è sempre stata negata dalla Nato e dal ministero della Difesa italiano.
Le rilevazioni sono finite nel faldone di un'inchiesta che parte dalla sentenza della Cassazione, che ha sancito che ad abbattere l'aereo civile fu un missile. E arrivano dopo le dichiarazioni a SKY TG24 del presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga che aveva fatto riaprire il caso.
La circostanza, se confermata, avrebbe una notevole rilevanza giudiziaria, visto che è sempre stata negata dalla Nato e dal ministero della Difesa italiano.
Le rilevazioni sono finite nel faldone di un'inchiesta che parte dalla sentenza della Cassazione, che ha sancito che ad abbattere l'aereo civile fu un missile. E arrivano dopo le dichiarazioni a SKY TG24 del presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga che aveva fatto riaprire il caso.