Aldrovandi, scendono in piazza gli amici di Federico

Cronaca

Dopo il sit-in del Coisp, che ha anche chiesto le dimissioni del ministro Cancellieri, in favore degli agenti condannati per la morte del 18enne, a Ferrara è attesa una contro-manifestazione. Intanto Silp-Cgil attacca i colleghi: "Sentenze si rispettano"

Dopo le polemiche nate in seguito alla manifestazione del sindacato Coisp a sostegno dei poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, venerdì 29 marzo, invece, scendono in piazza a Ferrara gli amici del 18enne morto nel 2005 dopo essere stato fermato dagli agenti. Una sorta di contro-manifestazione, questa volta a sostegno del ragazzo e della sua famiglia, che ha deciso di querelare il Coisp per diffamazione
Tutto è nato con il sit-in organizzato a Ferrara dal sindacato proprio vicino all’ufficio dove lavora la madre del ragazzo, che in quello stesso momento ha deciso di scendere in strada mostrando un cartellone con la foto di suo figlio.
Al fianco della famiglia si è schierato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ricevendo per tutta risposta la richiesta di dimissioni da parte del sindacati Coisp.

Ma le polemiche sembrano non finire mai. Nella mattinata di venerdì, con una nota, anche il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone, si è schierato contro i colleghi del Coisp. "Dopo le nostre lotte per democratizzare le forze di polizia, e dopo la tragedia di una madre e di una famiglia, è sconfortante assistere a quanto avvenuto a Ferrara ad opera del sindacato Coisp. Le sentenze, per di più se definitive, si rispettano".
Le donne e gli uomini del sindacato di polizia della Cgil, prosegue Tissone, "si dissociano in modo netto da questa iniziativa che nulla ha a che vedere con la nostra cultura e con la doverosa, quanto necessaria, umana pietà. Ci conforta constatare come nel Paese si sia sollevata una profonda indignazione che ha attraversato sia l'opinione pubblica che le istituzioni. La stessa indignazione la si vede nella quasi totalità dei sindacati di polizia e, quindi, nei lavoratori di polizia".

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