Berlusconi indagato a Napoli per corruzione

Cronaca
Silvio Berlusconi e Sergio De Gregorio in una foto combinata

L'inchiesta riguarda 3 milioni che il Cavaliere avrebbe versato al senatore De Gregorio per il suo passaggio dall'Idv al Pdl nel 2006. Il tramite sarebbe stato Lavitola. L'ex premier atteso in procura il 5 marzo

Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. L'indagine riguarda l'erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro (di cui due in nero), al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl. L'obiettivo finale, secondo l'accusa, sarebbe stata la caduta del governo Prodi, retto da una maggioranza assai esile, e il ritorno di Berlusconi a Palazzo Chigi. Un progetto da realizzare attraverso la compravendita di senatori, visto che a Palazzo Madama il centrosinistra ballava pericolosamente sul filo di un paio di voti.
L'inchiesta è condotta da un pool di magistrati di due sezioni della Procura del capoluogo campano, quella sui reati contro la pubblica amministrazione e la Direzione distrettuale antimafia. Oltre al presidente del Pdl sono indagati anche l'ex senatore Sergio De Gregorio e l'uomo d'affari Valter Lavitola, ex direttore del quotidiano socialista "L'Avanti!".
L'ex premier ha ricevuto dalla Procura un invito a presentarsi per rendere interrogatorio il 5 marzo prossimo. L'avviso è stato notificato al leader del Pdl oggi dalla Guardia di Finanza.

I pm: "Berlusconi istigatore e autore materiale" - Silvio Berlusconi fu l'"istigatore prima e l'autore materiale poi" dell'Operazione Libertà: una strategia tesa a portare al centrodestra "il maggior numero di senatori tra quelli che avevano votato la fiducia" a Prodi, a partire da Sergio De Gregorio, che venne per questo 'retribuito' con 3 milioni di euro complessivi. Lo scrivono i pm di Napoli nella richiesta di autorizzazione "a svolgere perquisizioni locali e ad acquisire tabulati" telefonici nei confronti dell'ex premier, inviata alla Camera.

Sequestrata una cassetta di sicurezza
- La procura ha inoltre ordinato alla Gdf del nucleo di polizia tribunale di Napoli di eseguire il sequestro di una cassetta di sicurezza dell'ex premier Silvio Berlusconi. Le Fiamme gialle hanno depositato sia presso il Senato sia presso la Camera richiesta di autorizzazione a procedere alla perquisizione della cassetta di sicurezza, ma anche all'acquisizione di tabulati telefonici riguardanti le utenze di Berlusconi e del senatore Sergio De Gregorio.

Le rivelazioni del commercialista di De Gregorio - Il primo a parlare con i pm napoletani della presunta compravendita è stato il commercialista di De Gregorio, Andrea Vetromile, ascoltato il 29 febbraio 2012 come persona informata dei fatti. "Fu Lavitola che accreditò De Gregorio presso Berlusconi - dice - De Gregorio è socialista come Lavitola". L'uomo politico nel 2005 vuole candidarsi con Forza Italia ma viene escluso dalle liste per l'intervento di Fulvio Martusciello, consigliere regionale, e quindi si candida con Di Pietro e prende 80mila voti. "Una volta eletto passò nelle fila del centrodestra - racconta il commercialista - fu proprio Lavitola, forte dei suoi rapporti personali con Berlusconi che concretizzò questo accordo... voglio precisare che l'accordo venne lautamente remunerato".

Lavitola: "De Gregorio negoziò con Berlusconi" - Poi, il 25 aprile, è lo stesso Lavitola a parlare in merito con i pm in un interrogatorio investigativo poi depositato alla 12esima sezione del Riesame. "Sergio De Gregorio negoziò con Berlusconi l'incarico" di presidente della Commissione difesa del Senato, dice il faccendiere. "Andò a negoziarsi la nomina a presidente della commissione... votò con il centrodestra e fu eletto presidente", aggiunge.

La lettera di Lavitola: "Berlusconi in debito con me" - Dopo le dichiarazioni di Lavitola e del commercialista di Sergio De Gregorio, l'apertura di un fascicolo di indagine a Napoli parte da una lettera sequestrata all'ex direttore del quotidiano 'L'Avanti', ora sotto processo per finanziamenti illeciti all'editoria e con l'accusa di tentata estorsione all'ex premier. Nella missiva scritta di suo pugno ci sono una serie di 'favori' che Lavitola rinfacciava a Berlusconi, tra i quali anche quello di aver 'comprato il senatore Sergio De Gregorio'.

De Gregorio ai pm: ingenti somme per sabotare il governo Prodi - Ma la svolta delle indagini si è avuta il 27 dicembre 2012 quando De Gregorio - destinatario nei mesi scorsi di una ordinanza agli arresti domiciliari la cui esecuzione è stata bocciata dal Parlamento - si è presentato in Procura, a Napoli, per rendere dichiarazioni. Un racconto sui soldi ricevuti e sul voltafaccia in Senato che ha indotto gli inquirenti a iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati. Il senatore avrebbe parlato esplicitamente di ingenti somme incassate allo scopo di "sabotare" il governo Prodi. "Ho partecipato a quella cosiddetta Operazione libertà - avrebbe messo a verbale De Gregorio - che era indirizzata a ribaltare il governo Prodi, nella quale e per la quale io ricevetti dei finanziamenti, parte in contanti. Ricordo bene che già dopo il voto che mi vide eletto presidente della Commissione Difesa, discussi a Palazzo Grazioli con Berlusconi di una strategia di sabotaggio, della quale mi intesto tutta la responsabilità..". Ancora: "L'accordo si consumò nel 2006... il mio incontro a Palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia previsione di cassa...era di 3 milioni e immediatamente partirono le erogazioni... Ho ricevuto 2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da 200/300mila euro".

Ghedini: "Indagine infondata" - "L'indagine in corso presso la procura di Napoli è totalmente destituita di ogni fondamento. Innanzitutto come già più volte accaduto in passato anche in questo caso se indagine vi dovesse essere questa sarebbe pacificamente di competenza della procura di Roma. Si ricordi che analoga indagine avviata proprio a Napoli nel 2007 è stata poi trasmessa a Roma dove è stata puntualmente archiviata. Analoga sorte per la parte d'indagine rimasta a Napoli. In realtà come già ampiamente acclarato si è trattato di un accordo politico alla luce del sole tra Forza Italia e il senatore De Gregorio". Lo dichiara Niccolò Ghedini, avvocato di
Berlusconi

Alfano: "Faremo una manifestazione in difesa della libertà" - Dopo la notizia, non si fanno attendere le reazioni dal Pdl. "Non sono ancora esauriti i commenti sui giornali dei successi elettorali e già ricomincia l'aggressione della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi. Annunciamo fin da ora una grande manifestazione di piazza a difesa della sovranità del Pdl e della democrazia italiana" afferma il segretario del Pdl Alfano.

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