Secondo i quotidiani tra i reati contestati agli ex vertici ci sarebbe anche l’associazione per delinquere. La stessa banca è stata iscritta nel registro degli indagati. Gotti Tedeschi in Procura. Intanto Moody’s mette sotto osservazione l’istituto
Ci sarebbe anche l’associazione per delinquere tra le contestazioni della Procura di Siena per gli ex vertici di Montepaschi. E’ quanto riportano i principali giornali oggi (RASSEGNA STAMPA), giovedì 31 gennaio. Un’accusa che si aggiunge alle altre: truffa, aggiotaggio, ostacolo agli organi di vigilanza e turbativa. Il reato di associazione a delinquere viene contestato all’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, all’ex direttore generale Antonio Vigni, a Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell’area finanza, e al suo vice Alessandro Toccafondi. Ma nell’associazione sarebbero coinvolti anche altri funzionari e dirigenti dell’Area Finanza.
Intanto, nella mattinata del 31 gennaio, il finanziere Ettore Gotti Tedeschi è stato chiamato dalla procura di Siena per essere ascoltato dai pm che seguono le indagini sul Monte dei Paschi. Gotti Tedeschi era responsabile del Banco Santander in Italia quando, nel 2007, Mps acquistò Antonveneta dall'istituto spagnolo. L'istituto senese pagò circa 10 mld per Antonveneta a fronte dei circa 6 mld pagati dal Santander qualche mese prima. La Procura di Siena ha aperto due inchieste su Monte dei Paschi, una con l'ipotesi di presunte tangenti per l'acquisizione di Antonveneta, l'altra per truffa legata a strumenti strutturati. Oltre ai pm, in procura sono presenti esponenti del nucleo valutario della Guardia di Finanza.
"Una cupola che orientava il business" - Sull'accusa di associazione per delinquere, Fiorenza Sarzanini, che parla di una "cupola che orientava il business", scrive sul Corriere della Sera: “Tutti d’accordo, secondo gli inquirenti, siglarono quel patto segreto con i vertici del Banco Santander per truccare i conti e far salire il prezzo provocando una plusvalenza di oltre due miliardi di lire”.
"Con le indagini che vanno avanti si delinea sempre di più lo scenario di un gruppo di dirigenti e funzionari che ha portato avanti operazioni spericolate, illegali, violando le leggi. E sicuramente nel caso di Gianluca Baldassarri e dell'ex responsabile di Mps Londra Matteo Pontone, anche protagonisti di tangenti" si legge su la Stampa in un articolo firmato da Guido Ruotolo. Secondo quanto scrive la Repubblica in prima pagina, la Procura di Siena starebbe valutando "il sequestro conservativo di fondi per un miliardo nell'indagine sull'acquisto gonfiato di Antonveneta".
La banca iscritta nel registro degli indagati - Ieri, mercoledì 30 gennaio, nel giorno del crollo in Borsa del titolo, era stata diffusa la notizia dell’iscrizione della banca stessa, e non solo degli ex vertici, nel registro degli indagati dai magistrati della Procura di Siena per quanto previsto dal decreto legislativo 231 del 2001, quello che ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa delle società in base alla quale queste possono essere ritenute responsabili in relazione ad alcuni reati commessi o tentati dagli amministratori o dai dipendenti. A mercati chiusi, i magistrati hanno diffuso una nota ufficiale, per dire sostanzialmente due cose: che l'inchiesta riguarda la precedente gestione e che il silenzio tenuto fin qui dalla procura non è per nascondere notizie all'opinione pubblica ma per tutelare mercati e risparmiatori".
L'attenzione degli inquirenti si concentra in particolare su l'ex presidente Mussari e sull'ex capo dell'area finanza Baldassarri. Sono loro, stando alle ipotesi investigative, che non fornirono prima al Cda e poi a Bankitalia chiarimenti e documentazione sul 'fresh' da un miliardo con Jp Morgan, operazione che ha consentito la crescita di patrimonializzazione della banca e, di conseguenza, l'acquisizione di Antonveneta. Una mossa che ha ostacolato le funzioni degli organi di vigilanza pubblici ed è costata alla banca l'iscrizione nel registro degli indagati, in base a quando stabilito dalla 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società.
Trani indaga per omesso controllo - Anche la Procura della Repubblica di Trani indaga sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Il pubblico ministero Michele Ruggiero, che si occupa di reati finanziari, ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti e sta cercando di capire se e come andare avanti. L'indagine è partita in seguito alla presentazione di un esposto da parte dell'associazione di consumatori Adusbef, che chiama in causa l'omessa vigilanza di Bankitalia e Consob.
Intanto, nella mattinata del 31 gennaio, il finanziere Ettore Gotti Tedeschi è stato chiamato dalla procura di Siena per essere ascoltato dai pm che seguono le indagini sul Monte dei Paschi. Gotti Tedeschi era responsabile del Banco Santander in Italia quando, nel 2007, Mps acquistò Antonveneta dall'istituto spagnolo. L'istituto senese pagò circa 10 mld per Antonveneta a fronte dei circa 6 mld pagati dal Santander qualche mese prima. La Procura di Siena ha aperto due inchieste su Monte dei Paschi, una con l'ipotesi di presunte tangenti per l'acquisizione di Antonveneta, l'altra per truffa legata a strumenti strutturati. Oltre ai pm, in procura sono presenti esponenti del nucleo valutario della Guardia di Finanza.
"Una cupola che orientava il business" - Sull'accusa di associazione per delinquere, Fiorenza Sarzanini, che parla di una "cupola che orientava il business", scrive sul Corriere della Sera: “Tutti d’accordo, secondo gli inquirenti, siglarono quel patto segreto con i vertici del Banco Santander per truccare i conti e far salire il prezzo provocando una plusvalenza di oltre due miliardi di lire”.
"Con le indagini che vanno avanti si delinea sempre di più lo scenario di un gruppo di dirigenti e funzionari che ha portato avanti operazioni spericolate, illegali, violando le leggi. E sicuramente nel caso di Gianluca Baldassarri e dell'ex responsabile di Mps Londra Matteo Pontone, anche protagonisti di tangenti" si legge su la Stampa in un articolo firmato da Guido Ruotolo. Secondo quanto scrive la Repubblica in prima pagina, la Procura di Siena starebbe valutando "il sequestro conservativo di fondi per un miliardo nell'indagine sull'acquisto gonfiato di Antonveneta".
La banca iscritta nel registro degli indagati - Ieri, mercoledì 30 gennaio, nel giorno del crollo in Borsa del titolo, era stata diffusa la notizia dell’iscrizione della banca stessa, e non solo degli ex vertici, nel registro degli indagati dai magistrati della Procura di Siena per quanto previsto dal decreto legislativo 231 del 2001, quello che ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa delle società in base alla quale queste possono essere ritenute responsabili in relazione ad alcuni reati commessi o tentati dagli amministratori o dai dipendenti. A mercati chiusi, i magistrati hanno diffuso una nota ufficiale, per dire sostanzialmente due cose: che l'inchiesta riguarda la precedente gestione e che il silenzio tenuto fin qui dalla procura non è per nascondere notizie all'opinione pubblica ma per tutelare mercati e risparmiatori".
L'attenzione degli inquirenti si concentra in particolare su l'ex presidente Mussari e sull'ex capo dell'area finanza Baldassarri. Sono loro, stando alle ipotesi investigative, che non fornirono prima al Cda e poi a Bankitalia chiarimenti e documentazione sul 'fresh' da un miliardo con Jp Morgan, operazione che ha consentito la crescita di patrimonializzazione della banca e, di conseguenza, l'acquisizione di Antonveneta. Una mossa che ha ostacolato le funzioni degli organi di vigilanza pubblici ed è costata alla banca l'iscrizione nel registro degli indagati, in base a quando stabilito dalla 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle società.
Trani indaga per omesso controllo - Anche la Procura della Repubblica di Trani indaga sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Il pubblico ministero Michele Ruggiero, che si occupa di reati finanziari, ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti e sta cercando di capire se e come andare avanti. L'indagine è partita in seguito alla presentazione di un esposto da parte dell'associazione di consumatori Adusbef, che chiama in causa l'omessa vigilanza di Bankitalia e Consob.