Ventinove esponenti di Pd, Sel, Idv, Pensionati e Udc alla Regione finiscono nell’inchiesta della procura di Milano sui presunti rimborsi illeciti. Il reato ipotizzato è peculato. Tra gli scontrini contestati anche quello per un barattolo di Nutella
Dal frigo o dal Negroni di Renzo Bossi, alla Nutella o al Crodino di alcuni consiglieri di opposizione della Lombardia. Nell’inchiesta della Procura di Milano con al centro l’ipotesi di peculato sui presunti rimborsi sospetti, dopo le spese dei consiglieri regionali di maggioranza, entrano anche quelle dell’opposizione. Tra i ventinove indagati per presunti rimborsi illeciti, ci sarebbero anche i capigruppo di Pd, Sel, Idv, Pensionati e Udc al Pirellone. A ventidue di loro sono stati inviati gli inviti a comparire. Tra questi il consigliere regionale Pd Giuseppe Civati (a cui vengono contestati circa tremila euro, con voci di spesa che riguardano corse in taxi, biglietti ferroviari o posteggio), Alessandro Alfieri (Pd), Angelo Costanzo (Pd), Chiara Cremonesi (Sel), Enrico Marcora (Udc), Franco Mirabelli (Pd), Carlo Porcari (Pd), Francesco Prina (Pd), Antonio Viotto (Pd) e Carlo Spreafico.
Le spese. “Focaccia e Fanta in bottiglia”, "servizio taxi tratta non specificata", "acquisto dvd corso inglese Speak Now", un pc da 550 euro, ma anche 2 euro e 70 per la Nutella. Sono solo alcune delle spese finite sotto la lente d’ingrandimento tra quelle “contestate” a Carlo Spreafico, per un totale di 47 mila 720 euro.
Dubbi riguardano anche "66 coperti", "libri: Stil novo, Chi governerà il mondo, I riluttanti, La crisi globale, shopper carta" per un totale di 64 euro che spuntano tra l'elenco di Enrico Marcora, del gruppo Unione di Centro, a cui vengono contestati circa 13 mila euro di rimborsi.
Le reazioni. “Chiedo a Pisapia di ripetere oggi i giudizi molto chiari e pesanti, rivolgendoli però ai colleghi della sua parte politica”, ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi alle parole di condanna del sindaco di Milano dopo la notizia delle indagini sui rimborsi a carico di esponenti di Lega e Pdl al Pirellone. Ha parlato anche Umberto Ambrosoli, candidato alla presidenza della Regione: “Ho chiesto ai candidati delle altre liste, perché il problema non riguarda la mia lista civica, l'impegno di dimettersi, qualora rieletti, nel caso in cui fossero rinviati a giudizio". "Nella consapevolezza di aver agito nel pieno rispetto dell'etica pubblica, rendiamo sin da ora disponibili le nostre dimissioni nel caso in cui venisse dimostrato il contrario", ha spiegato il capogruppo di Sel, Chiara Cremonesi. Ma secondo Davide Caparini, responsabile della comunicazione per la Lega Nord, il centrosinistra sarebbe stato trattato "con i guanti" da certa stampa. "È davvero stupefacente - ha dichiarato Caparini - vedere come certa stampa tratti con i guanti bianchi il centrosinistra indagato per peculato in Regione Lombardia per la vicenda dei rimborsi. Il solito sistema della doppia morale che continua a impressionare, anche se ormai dovremmo esserci abituati".
Le spese. “Focaccia e Fanta in bottiglia”, "servizio taxi tratta non specificata", "acquisto dvd corso inglese Speak Now", un pc da 550 euro, ma anche 2 euro e 70 per la Nutella. Sono solo alcune delle spese finite sotto la lente d’ingrandimento tra quelle “contestate” a Carlo Spreafico, per un totale di 47 mila 720 euro.
Dubbi riguardano anche "66 coperti", "libri: Stil novo, Chi governerà il mondo, I riluttanti, La crisi globale, shopper carta" per un totale di 64 euro che spuntano tra l'elenco di Enrico Marcora, del gruppo Unione di Centro, a cui vengono contestati circa 13 mila euro di rimborsi.
Le reazioni. “Chiedo a Pisapia di ripetere oggi i giudizi molto chiari e pesanti, rivolgendoli però ai colleghi della sua parte politica”, ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi alle parole di condanna del sindaco di Milano dopo la notizia delle indagini sui rimborsi a carico di esponenti di Lega e Pdl al Pirellone. Ha parlato anche Umberto Ambrosoli, candidato alla presidenza della Regione: “Ho chiesto ai candidati delle altre liste, perché il problema non riguarda la mia lista civica, l'impegno di dimettersi, qualora rieletti, nel caso in cui fossero rinviati a giudizio". "Nella consapevolezza di aver agito nel pieno rispetto dell'etica pubblica, rendiamo sin da ora disponibili le nostre dimissioni nel caso in cui venisse dimostrato il contrario", ha spiegato il capogruppo di Sel, Chiara Cremonesi. Ma secondo Davide Caparini, responsabile della comunicazione per la Lega Nord, il centrosinistra sarebbe stato trattato "con i guanti" da certa stampa. "È davvero stupefacente - ha dichiarato Caparini - vedere come certa stampa tratti con i guanti bianchi il centrosinistra indagato per peculato in Regione Lombardia per la vicenda dei rimborsi. Il solito sistema della doppia morale che continua a impressionare, anche se ormai dovremmo esserci abituati".